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Juan Jesus: “Napoli-Inter non sarà una finale. Conosco bene Chivu e…”

Matteo Pifferi Redattore 
"A Napoli ho raggiunto l’apice della mia carriera, perché ho trovato una società che mi ha dato fiducia e serenità", dice Juan Jesus

Juan Jesus, difensore del Napoli, ha rilasciato un’intervista a Radio Crc e ha parlato anche di Inter:

“100 presenze? Un significato importante per me, con due scudetti ancora meglio. Spero di continuare questa storia: mi hanno accolto sempre bene qui a Napoli, nonostante le critiche. Onorare 100 presenze con questa squadra è importantissimo per me. Col Genoa abbiamo fatto sempre il nostro gioco, loro hanno approfittato di un'occasione, ma abbiamo dominato la partita. Meritavamo al 100% di vincere, non abbiamo mollato, sapevamo dell'importanza della partita"

"Beukema? Mi trovo bene in coppia con Sam: è un ragazzo pronto, l’anno scorso ha fatto una stagione importante con il Bologna. Sta capendo cosa significa giocare in una piazza come Napoli, anche in Champions League ha fatto bene. È giovane, ha cose da imparare, come io a 34 anni ho cose da imparare da lui. Noi difensori siamo pronti a difendere e a fare bene per la squadra"

"Troppi gol subiti? Non mi interessa quanti gol abbiamo subito, dobbiamo fare sempre del nostro meglio, ma mi interessa fare più punti e giocare bene, sia in Champions che in campionato. Non mi interessa se vinciamo 3-2 o 5-4"

"Conte mi ha definito “immortale”? Ho sempre dato il meglio di me in tutte le squadre per cui ho giocato. A Napoli ho raggiunto l’apice della mia carriera, perché ho trovato una società che mi ha dato fiducia e una serenità in generale. L’età per me è un numero, in allenamento sono sempre quello che spinge di più perché devo dare l’esempio. Voglio continuare a giocare, ho 34 anni ma non mi pesa: continuerò a dare sempre di più anche se i dolori arrivano come tutti"

"Sfida con l’Inter? Non credo che sarà una svolta nel campionato come partita. È importante per capire dove possiamo arrivare, considerando che l’Inter è una squadra forte: conosco il mister, ci ho giocato insieme, è molto preparato. Non dobbiamo dare troppo peso alla sfida in sé: non è una finale, dobbiamo giocare bene e fare il nostro gioco"