Attilio Lombardo, ex calciatore e attualmente nello staff della Sampdoria, ha parlato ai microfoni di TMW al salone Orientamenti 2025.

news
Lombardo: “Italia, mancano i talenti. Mondiali? Ci vuole personalità e fortuna”
Come mai il calcio italiano è in questa situazione?
"Al giorno d’oggi, e non voglio incolpare nessuno perché sono cresciuto in un’epoca diversa, tanti lavorano per sé stessi e tanti lo fanno per la passione di vedere quel singolo giocatore fare un passo importante come anche andare in C o nei professionisti. Ma l’allenatore nel settore giovanile dovrebbe poter anche rischiare qualcosa. Basti pensare a chi ha lanciato il Camarda che ha esordito nel Milan a 16 anni, o a Pafundi che ora è con noi alla Samp. Il calcio di oggi non lascia più l’individualità di un giocatore".
L’Italia rischia di non andare al Mondiale?
"Spero di no. Ed è una situazione che ho vissuto quando siamo stati eliminati dalla Macedonia del Nord, il tutto quattro mesi dopo aver vinto un Europeo. Gattuso è un allenatore che ha la capacità di far capire cosa vuol dire indossare la maglia della Nazionale, poi dipenderà anche dagli avversari ma se i giocatori riusciranno a mettere in campo cosa dice il Ct, si può arrivare alla fase finale dei Mondiali. Poi tra il dire e il fare ci sono di mezzo due partite. Se l'Italia non sarà tranquilla? Lì deve essere bravo Gattuso: ci vuole personalità, e anche un po’ di fortuna. Se penso a come siamo usciti noi con la Macedonia con l’unico tiro in porta, voleva dire che non era serata".
Dove è rimasto indietro il calcio?
"Il problema grande è che in questo momento mancano i talenti, ma si possono vincere anche le partite senza quegli elementi. Noi abbiamo vinto l’Europeo e avevamo e un gruppo che in quella bolla è riuscito ad avere la mente sempre a quello che uno doveva raggiungere partita dopo partita. Era l’avversario che ti dava lo stimolo. L’Europeo l’ha vinto il gruppo. Oltre al lavoro sul campo è stato fatto tanto anche al di fuori dagli allenamenti. Mancini è stato molto bravo a intuire i momenti in cui era giusto lasciare serenità e dopo due giorni ripartire
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.fcinter1908.it/assets/uploads/202507/368812e9b4c94857b1c30160462b8400.jpeg)

