Ospite del Festival dello Sport a Trento, il centrocampista dell'Inter Hekrikh Mkhitaryan ha parlato del suo libro e del momento con la squadra nerazzurra dopo questa prima parte della stagione:
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Mkhitaryan: “Chivu sarà grande, rendo meglio una volta a settimana. Inzaghi e Monaco…”
CENTRO - "Questa parola significa molto, ho sempre fatto il massimo per fare il calciatore. Ho iniziato a giocare per mio padre, ho voluto continuare quello che faceva lui. Dopo che ho perso mio padre stavo cercando qualcuno che lo sostituisse, lo ha fatto mia madre, mio zio e qualche allenatore che mi ha aiutato tantissimo. Mio padre mi diceva di essere una brava persona, me lo ha sempre ripetuto. Sarebbe contento di me come uomo più che come calciatore. Mia nonna mi voleva cantante perché vedeva che fatica facevo da calciatore, amava Julio Iglesias".
LUCESCU/CHIVU - "Mi ha voluto fortemente allo Shakhtar, tre anni bellissimi, è stato come un padre. Abitavo nel centro sportivo. Ogni tanto mi diceva di andare a divertirmi, mi faceva sempre giocare, è stata una persona molto importante, grazie a lui poi sono andato al Borussia Dortmund, ci sentiamo ancora mi ha detto di continuare a giocare. Qualcosa in Chivu? Non c'è tanta somiglianza, il calcio è cambiato, è diventato un altro sport. La cosa più importante mi sento benissimo con entrambi, mi sento benissimo con Chivu".

KLOPP - "A Dortmund sempre disponibile, mi hai aiutato perché è stato iun periodo difficile. Mi deve 50 euro perché durante un esercizio sui tiri dicevi che non avrei fatto più di 7 gol... ho perso e gli ho dovuto dare 50 euro. Poi ho fatto due gol nella partita successiva, mi ha abbracciato e gli ho chiesto: me li ridai quei 50 euro. Vuole smettere di allenare? Dobbiamo rispettare la sua scelta, peccato perché ha dato tantissimo tra Dortmund, Liverpool... Tutti sanno che tipo di allenatore e persona è".
TUCHEL - "All'ultimo anno di Klopp abbiamo avuto una stagione difficile. Siamo arrivati settimi e abbiamo perso col Wolfsburg la finale di Coppa. Io volevo andarmene, poi è arrivato Tuchel e mi ha voluto parlare perché gli piacevo come giocatore. Mi disse: farai 15 gol e 15 assist, io all'inizio mi misi a ridere. Abbiamo iniziato molto forte, ho fatto una grande stagione, mi ha ridato la fiducia. All'aeroporto di Liverpool dopo la sconfitta in semifinale di Europa League c'era il Ceo di Dortmund che mi diceva di trovarmi una squadra perché non mi volevano più. Poi hi continuato ho fatto il massimo. In finale col Bayern volevo calciare il quinto, Tuchel mi ha detto calcia il secondo o il terzo o niente e io non ho calciato. Ero giovane, un po' egoista, rimarrà questa ferita nel mio cuore, ma da lì ho imparato".
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