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Mkhitaryan: “Vorrei chiudere all’Inter, seconda stella emozionante. PSG? Inspiegabile”

Alessandro De Felice
Alessandro De Felice Redattore 
Le dichiarazioni del centrocampista armeno dell'Inter, che ha raccontato alcune pagine della sua lunga carriera

Henrikh Mkhitaryan, centrocampista armeno dell'Inter, ha rilasciato un'intervista al magazine "Sette", il settimanale del venerdì del Corriere della Sera.

Cos'è il calcio per Henrikh Mkhitaryan?

"Tutta la mia vita. Mi diverte e mi rende felice: così era quando ho iniziato e così è oggi".

Un aggettivo per ogni allenatore: Arsène Wenger? "Elegante". Jurgen Klopp? "Matto, in senso postivo". Thomas Tuchel? "Strategico". Paulo Fonseca? "Un maestro di calcio". José Mourinho? "Vincente". Simone Inzaghi? "È il Demone" Cristian Chivu? "Ci siamo appena conosciuti, sicuramente è un uomo intelligente".

Il più forte con cui ha giocato?

"Zlatan Ibrahimovic. Siamo stati insieme ai Manchester United, quando ti alleni con lui hai solo da imparare: lotta sempre, vuole vincere ogni contrasto, ogni partita ufficiale, ogni partitella. Ci mette l'anima. Ti da tanto, ma anche tu devi dare tantissimo a lui".

Il gol più importante della sua carriera?

"Quello della finale di Europa League 2016-2017 contro l'Ajax. La mia rete e quella di Pogba hanno portato la coppa a Manchester".

Cosa ha significato vincere la seconda stella nel derby contro il Milan?

"Già conquistare la seconda stella è stato incredibile, abbiamo scritto la storia. A febbraio avevamo iniziato a guardare il calendario e dirci: se diventassimo campioni proprio nel derby giocato in casa dai rossoneri... Il destino è stato incredibile, avevamo tanta fiducia. Siamo entrati in campo per vincere. I festeggiamenti poi... per fare da San Siro al Duomo ci sono volute più di otto ore. Un po' stancante, ma sarei pronto a rifare quel percorso. E un'emozione che rimarrà per sempre".

Da una gioia a una delusione, la nnale ai champions contro il PSG. Ha scritto: "Non rivedrò quella partita neppure sotto tortura". Cosa è successo?

"Non so spiegarlo, non ho mai voluto ripensare a quella sera. È il passato, non puoi cambiare niente. Meglio alzare la testa e andare avanti lavorando duro. Era la partita della vita e l'abbiamo persa in un modo in cui non vorresti mai perdere. Ma il calcio è così: uno vince, l'altro no. Bisogna accettarlo".

Ha scritto di aver ricevuto anche lei un'offerta dall'Arabia Saudita nel 2024, e di aver risposto "Io sono interista". Chiuderà qui la sua carriera?

"Vorrei, ma non dipende solo da me. Il mio desiderio è giocare il più a lungo possibile, alla fine della stagione ci vedremo e ne parleremo".