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Il difensore più tosto?
"Senza dubbio Acerbi".
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Con i suoi gol ha trascinato il Cagliari verso la salvezza, arrivando per la prima volta in carriera in doppia cifra in Serie A. Ma Roberto Piccoli, attaccante classe 2001, non vuole fermarsi qui, come ribadito nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Tutto è cominciato in Coppa Italia il 12 agosto, quando ne feci due alla Carrarese… E non si è ancora chiuso. Perché manca una partita e io voglio dare tutto fino alla fine. Col Como è stato bello perché il primo in campionato, col Venezia, l'ho cercato, voluto, un gol cattivo, di testa su corner di Zortea. Radu, nell'azione precedente, mi aveva fatto una parata straordinaria. Ho sentito che il lavoro paga".
Voi andate tutti insieme in blocco unico sulle palle inattive, poi vi sganciate benissimo.
"Mi metto con Mina che mi porta via qualche uomo e pure lui salta tanto. E cerco di arrivare in terzo tempo, faccio la volpe".
Che stagione è stata?
"Bella, con degli alti e bassi. A metà stagione ho avuto qualche momento di difficoltà, qualche acciacco, ma ho tenuto duro".
Ha fatto 36 partite, tutte da titolare e 19 le ha giocate per 90 minuti più recupero, un massacro.
"L'allenatore Davide Nicola mi ha dato molta fiducia. Ho imparato a fare reparto da solo, ad attaccare meglio la profondità. E ho sempre dato tutto, lavorando anche per la squadra. Pur dicendo con sincerità che il gol è tutto".
Il difensore più tosto?
"Senza dubbio Acerbi".
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