Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Ronaldo il Fenomeno ha parlato del grande cammino europeo dell'Inter e della finale di Champions con il Psg:
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Ronaldo: “Inter-Barça impressionante, gli occhi di Acerbi…. Lautaro? 2 cose mi hanno stupito”
«Ho visto Inter-Barcellona in tv: è stata una meraviglia. E a casa del Pres, quel giorno, ne abbiamo parlato con gli ex compagni delle mie Inter, tutti dicevamo la stessa cosa: non si riusciva a staccare gli occhi da quello show. Sì, è stato uno show: da infarto per i tifosi, immagino, ma quasi da infarto anche per chi lo guardava e ha visto anche più di quanto si aspettava. Con gli spettacoli noiosi, dunque “non spettacoli”, a cui spesso si è costretti ad assistere oggi, un’occasione per fare pace con il calcio. Ed è stato bello che ci abbiano regalato quelle due partite, perché anche l’andata era stata bellissima, due mie ex squadre».
Uno spettacolo che ha premiato l’Inter.
«Quando ci si prende una finale di Champions League, è difficile che si possa dire con certezza che una squadra ha meritato più dell’altra di arrivarci. Sarebbe un po’ come pretendere di fare un pronostico sulla finale essendo sicuri di essere nel giusto. Chi alla fine vince ha ragione, e infatti Flick ha fatto i complimenti all’Inter. Che quella sera una cosa in più rispetto al Barcellona l’ha avuta di sicuro e dovrà averla anche in finale: la capacità di restare attaccata alla partita, quasi con rabbia, fino alla fine. Bastava guardarli in faccia, gli interisti».
Quale faccia le è rimasta più impressa?
«Beh, gli occhi di Acerbi dopo aver segnato...».

Da ex attaccante: scomodo essere marcato da lui?
«Più che altro si vede che lui intuisce prima quello che l’attaccante vuole fare: l’esperienza conta. E in una finale di Champions può contare ancora di più».
Sempre da ex attaccante: peggio trovarsi di fronte Sommer o Donnarumma?
«Bella lotta: Donnarumma è quel tipo di portiere che con il fisico non ti fa vedere la porta, ti toglie soluzioni di tiro. L’ho visto nelle due semifinali: è stato frustrante per l’Arsenal. Sommer è più imprevedibile: in una frazione di secondo è dove non immagini possa arrivare. Quella parata su Lamine Yamal nel finale è stata clamorosa. Ha presente la faccia del ragazzino? Diceva “Non ci credo”. Le Champions si vincono anche così, per una parata in semifinale. O magari in finale: vedremo».
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