Intervistato da Il Sole 24 Ore, Ezio Simonelli, presidente della Lega di Serie A, ha affrontato il tema del nuovo stadio di Inter e Milan e del futuro di San Siro, caldissimo in questi giorni. Ecco le sue dichiarazioni:

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Simonelli: “San Siro non più competitivo, al nostro calcio serve uno stadio per Inter e Milan”
Come valuta la situazione attuale, in particolare quella di San Siro, bocciato dalla Uefa per le sue inadeguatezze?
—«San Siro è un simbolo del calcio italiano. Ma la realtà è che l’impianto non è più competitivo dal punto di vista economico e strutturale. La sua capacità di oltre 75.000 spettatori non si traduce in ricavi sufficienti e le spese di manutenzione sono elevate. Le carenze sul versante della hospitality, dove oggi i club generano le maggiori entrate, ma aggiungerei banalmente su quello dei servizi igienici, per non parlare degli aspetti tecnologici legati al media center e agli studi per la produzione tv, che la Lega oggi effettua direttamente, sono sempre più palesi. La ristrutturazione per svariate e inoppugnabili ragioni
non è un’opzione praticabile, tanto da non essere stata mai presa in considerazioni negli anni scorsi neppure da patron facoltosi come Massimo Moratti e Silvio Berlusconi».
A tal proposito, molti detrattori del nuovo stadio temono le motivazioni speculative dei fondi Usa proprietari dei due club, RedBird e Oaktree.
—«I fondi in qualsiasi settore operano per remunerare i loro sottoscrittori e fa fruttare il capitale investito. La loro natura è questa. Ma il nuovo stadio sarebbe un asset dei due club italiani e un patrimonio della città di Milano, questo non andrebbe mai dimenticato».
Da oltre cinque anni Milan e Inter hanno annunciato l’intenzione di costruire un nuovo stadio, con un investimento previsto tra 1 e 1,5 miliardi. Oppure andranno via da Milano.
—«Io spero che questo non accada. Ma so che realizzare un nuovo stadio è necessario. La realizzazione di un nuovo impianto a Milano rappresenta un passo cruciale per rilanciare i due club e l’intero calcio italiano a livello internazionale. Solo aumentando i ricavi le società di Serie A possono ambire a restare competitive».
(Fonte: Il Sole 24 Ore)
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