fcinter1908 news interviste Stankovic: “Aveva ragione Dimarco! Tifo Chivu, ama l’Inter. Oltre a papà ho studiato un interista”

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Stankovic: “Aveva ragione Dimarco! Tifo Chivu, ama l’Inter. Oltre a papà ho studiato un interista”

Gianni Pampinella
Gianni Pampinella Redattore 

Quando è arrivata la convocazione per la Nazionale maggiore, uno dei primi a congratularsi con lui è stato un amico speciale che gioca nell’Inter.

«Appena lo ha saputo, Dimarco mi ha chiamato subito per congratularsi. Siamo buoni amici. Era molto felice per me, perché sa quanto significhi per me e quanto ami la Serbia. È orgoglioso, come la mia famiglia. I suoi consigli mi hanno aiutato anche quando dovevo decidere se trasferirmi al Lucerna. Era l’estate di un anno fa, avevo offerte dalla Serie B, ma Federico mi disse: “Vai in Svizzera, gioca, lì ti daranno spazio.” Era stato a Sion, conosce il livello del calcio. Naturalmente, non è stato facile lasciare l’Italia, ma lo rifarei senza esitazione».

Al Bruges si è ambientato in fretta e il club si è rivelato una scelta ideale.

«Un grande club, un progetto serio. Tutti mi hanno aiutato a integrarmi nel gruppo. Non mi è servito molto per conquistarmi un posto da titolare. Sono grato all’allenatore, ai compagni, a tutti nel club. Senza di loro non mi sarei adattato così velocemente».

Segue ancora l’Inter ed è felice per i successi del suo ex allenatore.

«Sono felice per Chivu. So quanto lavora, quanto significhi per lui l’Inter e quanto sia importante per lui questa opportunità. Tifo per lui con tutto il cuore.»

Come ogni giocatore tecnicamente raffinato, anche lui ha un idolo calcistico

«Papà è il mio idolo, non c’è dubbio. Ma ho guardato tanto Çalhanoğlu negli ultimi due anni mentre mi allenavo con la prima squadra. Quello che fa in campo è semplicemente incredibile».

Ha rivelato, infine, il messaggio di suo padre prima della partenza per il ritiro della Nazionale

«Come ogni padre direbbe a un figlio, mi ha detto di comportarmi bene, e che prima di indossare la maglia, di guardare lo stemma della Serbia e di metterlo sempre davanti al cognome. Ho visto la sua foto davanti agli spogliatoi. Ogni volta che vengo a Pazova, mi fermo davanti a quella foto, la guardo e desidero un giorno avvicinarmi al suo numero di presenze in Nazionale».

(fss.rs)