"C'era tantissima pressione, veniva anche giustamente da Moratti che investiva tanto e non vedeva l'ora di vincere. Sono stato tre volte all'Inter, una con Simoni, eravamo non equilibrati, ci mancava qualcosa in difesa, in attacco eravamo fenomenali. C'era tanto entusiasmo, io avevo 20 anni e mi chiedevo: 'Ma quando cavolo gioco?'. 5 partite, 5 gol. 3 partite di Champions, 2 gol. Sono partito leggero. Mandare via Simoni, dopo la vittoria contro il Piacenza in campionato e poi Real Madrid con Baggio che fece due gol, fu una catastrofe. Arrivò Lucescu, nel frattempo Castellini. A 4 giornate dalla fine, ci convocò Moratti a casa sua dicendo che c'era Hodgson, pensavo di essere su Scherzi a Parte. Quella stagione fu un disastro"
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Rapporto con Moratti
"Parlava tantissimo con i giocatori, non c'era differenza di nomi, importanza, ruoli. Era veramente un padre, tutti i calciatori ne parlano sempre bene. Io sono stato un anno fermo, la società avrebbe potuto strappare il contratto dopo 6 mesi di inattività, non solo mi ha mandato in America e pagato tutto, operazioni e riabilitazione. E' stato un padre, mi ha lasciato andare via poi a parametro zero, non posso che parlare bene. L'unica pecca era che era influenzabile, ascoltando tante voci, consiglieri, amici, è andato in confusione. Poi quando arriva Mourinho, con Oriali e Branca, secondo me non decide più Moratti e arrivano le vittorie"
Vieri e Ronaldo infortunati, giocate tu e Kallon
"Era inatteso che l'Inter lottasse per lo scudetto, ci fu un cambiamento importante. C'era Cuper, c'era Materazzi giovane, avevano puntato su Vieri e Ronaldo ma anche su Kallon e Ventola, arrivò anche Adriano. Arriva Conceicao, c'è Guly. Non avevamo una squadra fortissima, c'erano tanti nuovi da amalgamare. Il classico 4-4-1-1, io e Kallon siamo partiti benissimo, eravamo primi in classifica. I tifosi dell'Inter che mi incontrano a Milano mi ricordano sempre la coppia con Kallon, siamo lì purtroppo fino all'ultimo. C'era anche Recoba squalificato per il passaporto. Ci furono scintille tra Ronaldo e Cuper, all'epoca gli allenamenti specifici non si facevano. Ronaldo stava capendo che la sua carriera era in pericolo, andò allo scontro. Si percepiva dall'inizio che non c'era un bel rapporto, poi arrivò il Real Madrid ma ci furono problematiche anche negli allenamenti"
Recoba
"Aveva un sinistro magico, potente, preciso. Possiamo parlare di altri giocatori, anche Adriano, ma per me è il miglior mancino che ho visto. Il problema di Alvaro è che si svegliava col piede destro si allenava, altrimenti no. Era atleticamente rapido se allenato bene, a volte non aveva tanta voglia. Ci sono aneddoti, quando facevamo i 1000 metri. Alla Pinetina, se non sei controllato, potevi anche fregare. Il Chino faceva dei tagli, non faceva mai 1000 metri, forse 500 o 600"
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