CUPER - Penso che abbia fatto un grande lavoro. L’Inter ha iniziato a vincere lo. Mancini ha ereditato quella cultura del lavoro. Aveva fatto un ottimo lavoro con Alfano che ci faceva correre. Ronaldo? Ognuno difendeva le sue opinioni, ma oggi se si incontrano non succede nulla. È stato ingigantito.
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MOURINHO - Mourinho all’Inter? Mai in palestra, tutti con la palla. Riunione video, ha messo uno schema con tutte le sue caratteristiche: com’era come persona, quello che chiedeva a noi. E ci ga detto: so che ci sono persone abituate ad andare in palestra e a fare lavoro extra. Non mi interessa. Col lavoro che facciamo non ne avrete bisogno. Era un cambio radicale. C’è una chiave: l’intensità. Siamo arrivati alla prima partita e volavamo. Prima di arrivare mi ha chiamato parlando un italiano perfetto e dicendomi sarai il mio capitano. Era molto preparato Molto diretto, durante le partite annotava le cose: se facciamo questo, questo è questo la vinciamo. Non sbagliava mai. Tu arrivavi in campo e sapevi tutto. Avevamo la convinzione davvero di vincere la Champions. Eliminati dal Manchester ha detto a Moratti, con 5 acquisti vinciamo la Champions. A Kiev credo impressiona 1-0 fine primo tempo ci dice: dobbiamo rischiare, Puoi giochi da solo in difesa con Samuel. È stato il primo segnale che questa squadra poteva vincere. Chelsea, lui la conosceva. Chelsea e casa mia: lampade e Drogba. Li controlliamo vinciamo la partita. A Barcellona era così convinto che quando hanno espulso Thiago Motta… era andato da Guardiola che parlava in Ibra e gli ha detto: anche se ne buttano fuori uno passiamo noi. Partita eterna. Finale era al Bernabeu, per loro andarci era incredibile. Noi ci allenavamo 11 contro 10 per prevenire le espulsioni.
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