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fcinter1908 news interviste Zenga: “Io all’Inter? Un sogno impossibile. Mai sceso a compromessi. E Moggi…”

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Zenga: “Io all’Inter? Un sogno impossibile. Mai sceso a compromessi. E Moggi…”

Matteo Pifferi Redattore 
"Successi con l'Inter? Il premio come miglior portiere del mondo. L'ho preso tre volte", ricorda Zenga oltre ai trofei di squadra

Intervistato da il Giornale, Walter Zenga ha raccontato anche alcuni momenti della sua avventura all'Inter:

«Mi hanno visto all'oratorio, gli sono piaciuto e mi hanno chiamato».

Eri contento?

«Certo. Salivo sul tram con la borsa ufficiale dell'Inter: che orgoglio!».

Molta gavetta prima di diventare titolare?

«Sì. Come tutti. All'inizio facevo il raccattapalle. Ed ero felice di farlo. Perché vedevo la partita gratis e in più mi davano anche mille lire».

Chi c'era in porta nell'Inter?

«C'era Bordon».

Dopo il ruolo di raccattapalle?

«Prima sono andato in prestito. Salerno, Savona, Sambenedettese. Poi ho fatto il militare. Allora era obbligatorio. Caserma a Bologna, ma io giocavo nel Savona. Il giovedì sera avevo il permesso del colonnello, prendevo il treno, cinque o sei ore per arrivare a Savona. Il lunedì sera di nuovo in branda in caserma...».

Successi con l'Inter?

«Il premio come miglior portiere del mondo. L'ho preso tre volte. Poi uno scudetto, due coppe Uefa, 58 partite in Nazionale».

Guadagnavi tanti soldi?

«Sì».

Non sei morbido di carattere. Ci sono cose che non rifaresti?

«No. Nella vita non sono mai sceso a compromessi. E non ho mai messo la maschera. Se ho sbagliato qualcosa l'ho fatto sulla base di quelle che erano le decisioni che prendevo. Troppo facile dire: non lo rifarei. Preferisco assumermi la responsabilità...».

Quando giocavi nell'Inter ti chiamarono altre squadre?

«Moggi provò a portarmi al Napoli, ma non se ne fece niente».

Ci saresti andato al Milan?

«Non credo che sarebbe stato possibile. Come pensare Maldini all'Inter».

Quando entri a San Siro come ti accolgono?

«Trovo ancora entusiasmo. Io nasco interista, faccio tutta la trafila. Più anni fai in una squadra, più entri nella leggenda».

Vorresti tornare all'Inter?

«Magari... Ma ci sono cose nella vita che sono impossibili».

L'Inter ti ha dato meno di quello che tu hai dato all'Inter?

«Sono bilanci che non si possono fare. Io volevo fare l'allenatore. Il mio percorso non mi ha portato all'Inter. Ma era il mio obiettivo».