Del derby perso dall'Inter contro il Milan ieri sera ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Stefano Agresti

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Agresti: “La sfida Maignan-Sommer decide il derby: questione di scelte. Un problema per Chivu”
"Un po’ per merito e un po’ - diciamolo - anche per fortuna, il Milan vince un altro derby: negli ultimi sei non ha mai perso e se ne è aggiudicati quattro, sono cambiati gli allenatori ma non il risultato. Allegri ha vinto il derby giocandolo nell’unico modo in cui poteva: resistenza, resilienza, pazienza. E contropiede (che non è una brutta parola, anzi). L’Inter ha creato di più, ha colpito due pali, ma ha sprecato e si è fatta infilare dalla velocità dei rossoneri senza centravanti. Il Milan è stato insomma abile a nascondere le proprie lacune e a sfruttare le caratteristiche e le qualità dei campioni che possiede. Incluso il portiere, anzi forse proprio a cominciare da Maignan che ha preso tutto: tiri da vicino, conclusioni da lontano, colpi di testa, perfino il rigore di Calhanoglu. Pensiamo di essere abbastanza realisti se diciamo che, a portieri invertiti, sarebbe stato opposto anche il risultato. Tant’è: non è per fortuna che il Milan ha Maignan, non è per sfortuna che gli anni stanno togliendo qualcosa a Sommer. Sono semplicemente visioni e scelte, azzeccate o meno".
"Il nostro è un campionato equilibrato, perciò emozionante, bello: se nelle ultime sei giornate ci sono state quattro squadre in testa non è un limite della Serie A, ma una ricchezza. L’Inter ha perso il comando dopo appena un turno perché accusa pericolosi passaggi a vuoto: quattro sconfitte in dodici giornate sono decisamente troppe , il fatto che tre di queste siano arrivate contro squadre di vertice (Juve e Napoli prima del Milan) indica che per Chivu forse esiste un problema nella preparazione delle grandi partite.
"La Roma non è la squadra migliore del campionato: l’Inter è superiore per qualità e ampiezza della rosa così come il Napoli, che però ha tanti infortunati importanti; il Milan non è inferiore se teniamo conto che non ha le coppe. Ma chi ha detto che lo scudetto lo debba vincere la formazione ritenuta più forte, oppure la favorita? Negli ultimi quattro anni è successo solo una volta, all’Inter di Inzaghi. Sono stati invece sorprendenti i successi del Milan di Pioli e (soprattutto) del Napoli di Conte, che partiva dal decimo posto della stagione precedente. E anche la cavalcata trionfale di Spalletti nel 2022/2023 è stata assolutamente inattesa, visto che il club azzurro aveva appena perso bandiere e pilastri: Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz. Perché non credere che anche la Roma possa ribaltare i pronostici?".
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