Il difensore dell'Inter Manuel Akanji ha grande esperienza e ha già vinto questo trofeo nelle altre nazioni. Può spingere i nerazzurri alla vittoria.

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L’Inter si affida ad Akanji: esperienza e solidità. E in Arabia ha già trionfato
"Il collezionista ha appeso già tre quadri nella galleria personale, tutti griffati dalla parola Super. A Riad, dove il primo avversario da dribblare si chiama traffico h24, Manuel Akanji si è già immaginato lo spazio per piantare un altro chiodo nel muro. Solo la Supercoppa Italiana gli manca, a differenza delle omologhe di Germania, Inghilterra ed Europa. All’Inter lo hanno preso perché è un vincente, perché poteva migliorare la stabilità difensiva, non per questa curiosa specialità. Ma adesso sperano che l’ultimo arrivato aggiunga certezze alla squadra nel torneo della grande rivincita. In un gruppo di gente scioccata dalla finale di gennaio, con il sorpasso del Milan e il balletto di Sergio Conceiçao, la lucidità è un elemento da preservare e diffondere. Diventa come una tettoia sotto l’acquazzone", scrive La Gazzetta dello Sport.
"E a proposito di pioggia, ne è caduta tanta nei giorni scorsi e altra ne scenderà nelle prossime ore, abbassando le temperature al di sotto delle medie stagionali. E’ uno spot di fattibilità per il Mondiale del 2034, assegnato all’Arabia da Infantino, e per l’Expo 2030, i cui giganteschi cartelloni di colore verde accompagnano i visitatori dall’aeroporto fino al centro città. Li ha visti anche Akanji, sbarcato in serata, magari ripensando alla sua precedente trasferta nel Paese, tra le più emozionanti di sempre: grazie alla finale di Champions vinta a Istanbul proprio contro l’Inter, ha potuto giocare e vincere la Coppa Intercontinentale a 950 chilometri da qui, a Gedda, la migliore finestra saudita sul Mar Rosso".
"Il ritorno in Arabia Saudita gli offre la possibilità di alzare il limite superando virtualmente Edin Dzeko, che ha seguito una simile parabola professionale. Dzeko ha vinto la Supercoppa con il City e anche con l’Inter (due volte) ma non era riuscito a celebrare il successo in Germania perché nel 2009, dopo la conquista della Bundesliga con il Wolfsburg, il trofeo non venne disputato. Se dovesse sorridere anche a Riad, invece, Akanji riempirebbe la bacheca con il tredicesimo titolo nella quarta nazione diversa: prima di diventare ricco e famoso nei grandi campionati, si era divertito anche nella sua Svizzera con il Basilea. E siccome i fluidi nello sport contano, servono figure del suo spessore per cambiare il corso degli eventi: l’Inter si è stancata di arrivare vicina agli obiettivi e poi lasciarli a quelli come lui", aggiunge Gazzetta.
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