Ieri è arrivata l'ufficialità di Akanji all'Inter, un'operazione imbastita nelle ultime ore di mercato dopo che Pavard ha manifestato la volontà di andare al Marsiglia.

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Affidabilità fisica, duttilità ma non solo: perché l’Inter ha scelto Akanji. “E con la Juve…”
"Nel destino di Manuel Akanji c’era un’esperienza all’ombra della Madonnina. Cercato dal Milan nelle scorse settimane, aveva però temporeggiato e non solo per la voglia di giocare ancora la Champions League. Qualche abboccamento sotto traccia con l’Inter si era consumato in tempi non sospetti, per sondare il terreno e capire i margini di definizione. Piero Ausilio aveva immaginato l’incastro giusto in caso di partenza di Benjamin Pavard.
Forte del sì incassato immediatamente da parte del difensore, il direttore sportivo nerazzurro ha poi tenuto il fascicolo nel cassetto, pronto a tirarlo fuori all’occorrenza. L’accelerata è arrivata dopo la partita con l’Udinese, quando l’interesse che il Marsiglia aveva palesato per il francese si è tradotto in un’offerta concreta. A quel punto, è bastato far quadrare i conti per la fumata bianca definitiva", spiega il Corriere dello Sport.
Akanji potrebbe già esordire a Torino contro la Juventus subito dopo la sosta. "L’esperienza che gli permetterà di ridurre al minimo i tempi di inserimento non è l’unica leva sulla quale farà affidamento lo staff tecnico. A questa si aggiungono l’affidabilità dal punto di vista fisico (unica seria eccezione un problema agli adduttori tra febbraio e aprile di quest’anno) e la grande duttilità: «Posso giocare in tutte le posizioni della difesa a tre», ha chiarito. Per i suoi nuovi compagni è disposto a farsi in tre: pronto a sistemarsi all’occorrenza al centro e, se dovesse essercene bisogno, addirittura al posto di Bastoni. Piena disponibilità", aggiunge il quotidiano.
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