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I due centrocampisti, Tonali e Barella, sono l'anima e il cervello della squadra. Feeling assoluto tra i due giocatori che guideranno anche stasera l'Italia contro Israele.
"Dalla leadership, appunto: Tonali e Barella o Barella e Tonali, cambiano i fattori, non il prodotto. «Siamo in buone mani…», racconta il ct azzurro Rino Gattuso. Come quelle di Donnarumma, terzo nella lista di chi può prendersi sulle spalle il gruppo. Là in mezzo, si corre e si pensa: Sandro da Newcastle o Nicolò dalla Milano nerazzurra sanno sdoppiarsi alla ricerca della felicità. Senza farsi prendere troppo da effetti speciali ancora da venire, la nostra storia è ricca, ricchissima di coppie capaci di creare in mezzo al campo orchestra e muro, tecnica ed energia: Oriali-Tardelli, Albertini-Dino Baggio, Pirlo-Gattuso per ricordarne qualcuna", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Sandro e Nicolò, questione di feeling, dimostrato, da dimostrare. La nuova Italia dice di divertirsi: presto per tirare una linea, presto perché lo dicevano anche versioni azzurre non proprio brillanti. Israele può essere un test serio per capire se la strada del divertimento è realmente intrapresa".
"Se l’Italia vuole sbarcare in America tra nove mesi — il Mondiale si giocherà negli Usa, in Canada e Messico — non può non consegnarsi alla coppia di metà campo: il suo profilo è internazionale, il suo futuro di peso. Va così un po’ dappertutto sebbene con alterne fortune: Kimmich, Stiller e Goretzka per i tedeschi, Koné, Tchouameni e Rabiot per i francesi, Pedri, Merino, Zubimendi per gli spagnoli, Rice e Anderson per gli inglesi leggendo le ultime uscite delle grandi, o presunte tali, d’Europa", aggiunge il quotidiano.
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