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Cds – Inter, apprendistato concluso per Diouf: come può gestirlo Chivu con l’Atalanta

Marco Astori
Marco Astori Redattore 
Il francese, quando chiamato in causa nelle ultime gare, ha sempre dato il suo contributo dando un cambio di passo alla manovra offensiva

Andy Diouf è una delle note liete dell'ultimo periodo dell'Inter: il francese, quando chiamato in causa nelle ultime gare, ha sempre dato il suo contributo dando un cambio di passo alla manovra offensiva. Ecco come può essere gestito in futuro secondo il Corriere dello Sport: "Da un mese a questa parte, ogni volta in cui è entrato in campo, Diouf ha accesso almeno una scintilla. Finora non ha avuto lo stesso spazio di Luis Henrique, ma a differenza del brasiliano ha fatto vedere di aver rotto il ghiaccio con il calcio italiano. Nessuna timidezza, al contrario coraggio e sfrontatezza nelle sue giocate. Insomma, tanti elementi che spingono a credere che sia arrivato il momento di vederlo per la prima volta titolare in campionato, dopo il battesimo in Coppa Italia, contro il Venezia, peraltro condito da un gol. Potrebbe accadere già con l’Atalanta, domenica prossima.

Ci sarebbe da capire se il suo lancio avverrà ancora sulla corsia di destra, oppure nel suo ruolo più naturale che è quello di mezzala. Diouf ha dimostrato di sapersi adattare pure da esterno. Anche contro il Bologna è stato gettato nella mischia in quella posizione e ha dato immediatamente vivacità. È un mancino, però, la sua tendenza è quella di entrare nel campo, non di restare in fascia, sfruttando cambio di passo e capacità di saltare l’uomo. Solo che l’Inter ha bisogno di sfruttare l’ampiezza per sviluppare al meglio il suo gioco. Già con Luis Henrique, la squadra pende quasi sempre a sinistra. L’accorgimento potrebbe essere quello di far avanzare il braccetto di destra, oppure di allargare la mezzala. La sensazione è che si tratti più di una soluzione da sfruttare in corsa, magari con l’obiettivo di scombinare lo spartito della gara. Diverso il discorso se Diouf venisse schierato in mezzo al campo. Oltre a trovarsi nella sua comfort zone, l’ex Lens potrebbe garantire anche qualcosa di diverso con le sue qualità.

Un centrocampista con il cambio di passo, in grado di imprimere accelerazioni e, di conseguenza, anche di creare superiorità, darebbe una dimensione diversa allo sviluppo della manovra, evitando si affidarsi solo o quasi al palleggio. L’interrogativo riguarda la fase di non possesso. Vero che, a centrocampo, ci sarebbero meno rischi di essere puntato, come invece capiterebbe se piazzato da laterale puro. Anche in mediana, però, serve equilibrio. E, per schierare Diouf dall’inizio, Chivu dovrà essere sicuro che possa garantirglielo. Anche rispetto a tale scenario, comunque, ci sarebbe margine per un aggiustamento.

Quale? Beh, tenere più bloccato, oltre a Calhanoglu, anche Barella, che in ogni caso dovrebbe essere dirottato sul centrosinistra, visto che il francese, pure in mezzo campo, preferisce partire dalla destra. Attenzione, in ogni caso, non ci sarebbe nulla di improvvisato. Perché questi mesi di lavoro alla Pinetina sono serviti proprio per rendere Diouf un giocatore adatto al calcio italiano. Il periodo di adattamento e di apprendimento era necessario. Ma adesso è da considerare concluso. A differenza, evidentemente, di Luis Henrique, nonostante le sue 6 gare consecutive dall’inizio. A Diouf, dunque, non resta che affrontare il test definitivo: andrà in scena già Bergamo?", conclude il quotidiano.