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L'Inter è prima ma è un cantiere ancora aperto. L'ammissione di Chivu, alla vigilia di Atalanta-Inter mette in risalto un lato positivo e anche uno negativo. Un cantiere aperto ha a che fare con i miglioramenti che possono esserci. Ma d'altra parte c'è la consapevolezza che certi difetti possano ripresentarsi puntualmente.
Il Corriere dello Sport pone l'accento proprio su quanto detto dal mister alla vigilia della gara di oggi: «Dire a dicembre che siamo un cantiere aperto non è semplice, ma è la realtà di una squadra che punta a competere su ogni fronte».
"Volendo, potrebbe pure essere un aspetto positivo. Significa avere margini di crescita. «Stiamo combattendo per migliorare sotto tutti i punti di vista», sottolinea infatti il tecnico rumeni. D’altra parte, però, c’è anche la consapevolezza che certi problemi – o «difettucci» - si ripresentano puntualmen te in occasione di scontri diretti o big-match, senza che Lautaro e soci riescano a sistemarli", si legge sul quotidiano sportivo.
Chivu ha ammesso le mancanze, senza svelare quali sono quelle a cui sta lavorando per migliorare la sua Inter. "La sfida di questa sera con l’Atalanta, evidentemente, è un test significativo proprio in questo senso. Seppure la squadra bergamasca è quella che l’Interha continuato a battere – 8 volte di fila -, anche quando, già dalla scorsa stagi one, sono cominciate le difficoltà nei big-match. Mettere sotto nuovamente l’Atalanta, dunque, oltre a garantire il primato anche a fine anno, dopo il Natale, sarebbe anche un segnale alle rivali", scrive il giornale sportivo.
L'Inter è consapevole sicuramente e ha fatto autocritica anche dopo l'amara eliminazione dalla Supercoppa. "E parlarsi e confrontarsi era necessario. E’ stato uno dei segreti delle vittorie e deve diventare uno degli strumenti per invertire il trend nei big-match. Lo sa Chivu che ha già imparato cosa significa essere un allenatore e soprattutto allenatore dell'Inter. «Ho la pelle grossa, non mi fanno paura certe cose. Accetto di essere dipinto o etichettato. Accetto pure la distorsione dalla realtà. Ho accettato che il mestiere dell'allenatore, soprattutto dell'Inter, sia questo. Nello stesso momento, però, io conservo una dignità che non è in vendita e che non cambierò mai», ha detto alla vigilia dell'ennesima importante sfida che attende lui e la sua squadra.
(Fonte: Corriere dello Sport)
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