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L’era del “dittatore Chivu” inizia con “cinque colpi di cannone”. E quel ghigno…

Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 
La copertina è dell'allenatore che esordisce in Serie A con un cinque a zero che ridà qualche certezza alla squadra nerazzurra

"Marcus tornato subito Thuram, la scivolata famelica sul gol di Lautaro, Sucic che sembra essere stato partorito a San Siro, per quanto si sia sentito subito a casa, e i 20 minuti di jazz suonati da Bonny, che avrà reso orgogliosa la “sua” regina Ornella, la Vanoni diventata interista come omaggio al nuovo fan francese. In questa spolverata di buone notizie, la migliore, però, siede in panchina: è iniziata con cinque colpi di cannone l’era di Cristian Chivu". Così La Gazzetta dello Sport parla della vittoria per cinque a zero dell'Inter contro il Torino di Baroni, l'allenatore che a maggio, quando era sulla panchina della Lazio, ha fatto scivolare lo scudetto dalle mani dell'Inter e ha permesso al Napoli di vincere il suo quarto scudetto.

Da lì tanti eventi a catena che hanno portato sulla panchina dell'Inter l'ex difensore tra gli eroi del Triplete: "Chivu è il “dittatore democratico” scelto per dimenticare il passato e andare verso il futuro: a vedere l’inizio, ci sono i presupposti per riuscire nell’impresa. La prima recita del romeno è davvero da ricordare, nel numero rotondo di gol e, ancora di più, nella prestazione così colorata, senza nessuna macchia. Pure nel ghigno cattivo, perché essere così aggressivi anche in serate docili come questa, sarà una chiave", scrive il giornale a proposito del nuovo allenatore nerazzurro.

Grossa e bella responsabilità

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Il tecnico ha chiarito ancora una volta di far leva sull'aspetto mentale e si è goduto il nuovo debutto 'in maglia' Inter dopo quello di 18 anni fa, quando era arrivato a Milano da Roma. «Meritavamo un esordio del genere», ha detto dopo la partita. C'è da cancellare un passato recente che ha fatto malissimo: «Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, dobbiamo solo avere la motivazione giusta», ha aggiunto. Ricominciando da chi c'era e da chi è arrivato. Tenendo bene in mente sempre da dove si arriva, da dove si è e soprattutto dove si ha intenzione di andare: «Ho una grossa e bella responsabilità». Di chi sa esattamente cosa è l'Inter.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)