fcinter1908 news rassegna stampa ‘Dottor Cristian & mister Chivu’: Inter camaleonte e poi fa come Mou… tutti i segreti

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‘Dottor Cristian & mister Chivu’: Inter camaleonte e poi fa come Mou… tutti i segreti

Alessandro Cosattini Redattore 

La partita dell’altra sera a Bergamo è stata il manifesto delle contraddizioni interiste, nel bene e nel male. La squadra di Chivu ha dominato il primo tempo, in tutto e per tutto. Ha ridotto all’impotenza l’Atalanta, nota per la combattività e l’aggressività. L’Inter mordeva, rubava palla e ripartiva, con sviluppi e verticalizzazioni rapide. È assurdo che tanta semina non abbia permesso di raccogliere nulla, la prima parte si è chiusa sullo 0-0. La cattiveria nelle conclusioni è un aspetto da migliorare, ma quel che conta sul serio - la costruzione delle occasioni e il governo del gioco - non è mancata e questo rappresenta un’ottima base, le fondamenta ci sono.

Nella ripresa, più equilibrata, l’Inter ha segnato con Lautaro il gol che avrebbe deciso il risultato e da lì in poi il piano inclinato si è rovesciato verso la porta di Sommer. Un dato conferma la percezione visiva: fino al 65’, il minuto della rete del suo capitano, l’Inter ha avuto un possesso palla del 62,5 per cento. Dallo 0-1 e fino al triplice fischio, questo dato è sceso al 34 per cento, si è quasi dimezzato. Anche perché Chivu ha optato per la difesa a oltranza del vantaggio, All’83’ ha sostituito Zielinski con Frattesi e Lautaro con Diouf. Quest’ultimo cambio - un centrocampista per una punta - ha portato con sé una mutazione di sistema. L’Inter è passata al 5-4-1, con Pio Esposito attaccante unico, ed è scivolata dallo status di dominatrice alla condizione di dominata. Come dire, tutto e il suo contrario. Particolare non secondario, l’Atalanta ha accarezzato l’1-1 con Samardzic, un rischio che è stato conseguenza logica dell’abbassamento di baricentro. Barricate davanti a Sommer.