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"In un mondo perfetto, o anche soltanto meglio organizzato, questo pomeriggio Tudor e Chivu non schiererebbero le formazioni che manderanno in campo né si scervellerebbero per trovare soluzioni a problemi che non avevano immaginato di avere. Sono due allenatori nuovi e giovani che pilotano, lo juventino da marzo e l’interista da giugno, squadre che non erano state costruite per loro ma anzi modellate (la Juve un’estate fa, l’Inter negli anni) su principi di gioco molto diversi dai loro". Così il quotidiano La Repubblica presenta il derby d'Italia che si giocherà questa sera alle 18 all'Allianz Stadium di Torino.
Tudor e Chivu sono alla loro prima esperienza importante in una squadra che lavora di solito per lo scudetto e "non hanno ancora l’autorevolezza, e magari pure l’arroganza, per pretendere e non soltanto per domandare".
"Non ci sono però dubbi che Chivu avrebbe voluto ritoccare l’architettura fissa dell’Inter inzaghiana aggiungendo fantasia e dribbling sulla trequarti, ma la società ha battuto la pista Lookman e poi l’ha abbandonata senza studiare un piano alternativo. Inoltre ha liquidato Zalewski, che nell’uno contro uno era quello a cavarsela meglio. Luis Henrique sarebbe in teoria un giocatore adatto a rompere le righe ma nella pratica ancora non si è visto, in ogni caso lui e Sucic erano stati acquistati ben prima che a Marotta venisse l’idea di promuovere Chivu (neanche si pensava che Inzaghi se ne andasse, a quei tempi). Così l’unico nerazzurro nuovo in campo sarà Akanji, elemento di spessore internazionale che però non ha risolto un altro dei sedimentati problemi interisti, vale a dire l’elevatissima età media della difesa: lo svizzero ha un anno più di Pavard. Chivu si adegua, cosa deve fare d’altronde un debuttante che rileva una squadra che viene da due finali di Champions in tre anni?", si legge ancora nello stesso articolo.
(Fonte: La Repubblica)
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