00:54 min
fcinter1908 news rassegna stampa Condò: “Italia, difesa horror: perché Gattuso ha fatto un passo indietro e tolto Calafiori?”

news

Condò: “Italia, difesa horror: perché Gattuso ha fatto un passo indietro e tolto Calafiori?”

Andrea Della Sala Redattore 
Sulle pagine del Corriere della Sera, il giornalista ha commentato la rocambolesca partita vinta dall'Italia 5-4 con Israele

Sulle pagine del Corriere della Sera, il giornalista Paolo Condò ha commentato la rocambolesca partita vinta dall'Italia 5-4 con Israele

"Cinque a quattro è un risultato da playstation, e meno male che l’ultima sciocchezza, su una palla senza grandi pretese inviata a centro area da Tonali in cerca di un piede complice, l’hanno commessa i difensori israeliani astenendosi dall’intervento e ingannando così il loro portiere. Cinque a quattro con due autoreti azzurre, una prestazione horror dell’intera fase difensiva, e meno male che tra i discutibili stravolgimenti della squadra di Bergamo non c’era il doppio centravanti, perché è stata la trazione anteriore a farci riemergere dalla buca. Kean e Retegui sono due belle ruote motrici, e Raspadori assai più di quella di scorta: il modo in cui trainano i compagni fuori dal pantano nel quale si erano cacciati prolunga la luna di miele del c.t. Gattuso con la classifica del girone, che è un’altra cosa rispetto a 72 ore fa.

Oggi la Norvegia affronta in casa la Moldova, e il timore è che l’avversaria più debole del girone le permetta un aggiustamento della differenza reti definitivo (al momento siamo scesi a 6 gol di ritardo): se succederà, finiremo di pagare le modalità grottesche dell’esonero di Spalletti, che venne mandato in panchina da licenziato nella partita in cui la goleada era d’obbligo. Finì con un esangue 2-0, stasera ci tocca sperare in un Haaland fuori fuoco. La vittoria di Debrecen è importante, oltre che esageratamente sofferta, perché in pratica archivia la questione del secondo posto, e conferma che questa è un’Italia che cresce nella ripresa. Ma se venerdì a Bergamo i 5 gol, per quanto concentrati nell’ultima mezz’ora, erano stati la naturale conseguenza di una formazione coraggiosa e però assolutamente logica, stavolta non abbiamo capito il passo indietro di Gattuso, che togliendo Calafiori ha rinunciato all’equilibrio dato dalla sua capacità di impostare il gioco salendo dalla difesa. Reparto che ieri ha subito 4 gol, una marea (e in fondo al recupero Israele ha sfiorato il 5-5), a dispetto del tentativo di rafforzarlo con un marcatore come Mancini e un mediano come Locatelli. Se voleva Mancini, Gattuso poteva spostare Calafiori terzino sinistro, la posizione dalla quale parte come regista aggiunto dell’Arsenal, non l’ultima squadra d’Europa. Dimarco davanti a lui al posto dell’acciaccato Zaccagni, e l’Italia avrebbe mantenuto l’impronta offensiva di Bergamo senza toccare altri equilibri.

Se siamo tutti d’accordo sul fatto che Donnarumma sia il miglior giocatore di questa generazione azzurra, la scelta del secondo attiene più ai gusti personali perché non c’è un delfino incontestabile. Ieri sono decollate le azioni di Moise Kean, implacabile nel colpire e provvidenziale per il timing del 2-2, e vanno applauditi anche Retegui per le sue sponde e Politano e Raspadori perché i loro gol hanno minimizzato i momenti d’angoscia. Ma per quello che fece all’Europeo — unico promosso assieme al portiere — e per la leadership che sta assumendo in Premier, è Calafiori il trait d’union ideale fra i reparti, e l’uomo che può consentire un proficuo mantenimento della difesa a quattro. Averlo capito senza pagare dazio è un privilegio, caro Gattuso.