L'acquisto più importante, in termini economici dell'Inter, ancora praticamente non si è visto. Andy Diouf ha esordito col Torino e poi è scomparso, non più impiegato da Chivu in campionato e in Champions League.

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Inter, che fine ha fatto Diouf? Solo 11′ col Torino, poi panchina: Chivu ha fatto capire che…
"Avrebbe dovuto mettere il turbo all’Inter, ma ad accelerare sono stati gli altri nuovi arrivati, da Akanji fino a Sucic e Luis Henrique. Andy Diouf, il ragazzo col motorino nelle gambe che nell’ultima Ligue 1 si era distinto come primo centrocampista per accelerazioni, è rimasto invece parcheggiato in panchina, sprofondando in coda alle gerarchie del centrocampo dell’Inter. Gli 11 minuti in campo nel debutto stagionale contro il Torino, quasi senza essersi allenato con i nuovi compagni, promettevano spazio nelle rotazioni, poi però Diouf è rimasto sempre e solo a bordo campo", spiega La Gazzetta dello Sport.
"La cosa fa un certo effetto, e non solo perché il francese classe 2003 arrivato dal Lens si porta addosso la scomoda etichetta di rinforzo più costoso dell’estate interista (25 milioni in tutto). Ad incrementare l’effetto straniante sono anche i minuti macinati da un altro centrocampista, l’uomo che avrebbe potuto alzare i giri del motore dell’Inter ma che alla fine è rimasto dov’era. Manu Koné, il grande obiettivo del mercato che a Ferragosto era stato sul punto di vestirsi di nerazzurro, alla Roma continua a non saltare una partita e ieri sera a Nizza il bilancio è salito a cinque su cinque da titolare con Gasperini. Diouf, suo sostituto all’Inter, continua guardare giocare gli altri, e allora più l’Inter rimane uguale a sé stessa, più la sliding door di centrocampo somiglia a un incastro imperfetto di mercato".
"Importante, per la verità, è stata anche la cifra investita per Diouf, ma a cambiare sono state inevitabilmente le prospettive: l’Inter ha scommesso su un talento futuribile ma all’asciutto di esperienza in Italia e a livello internazionale. Più avanti, magari, Diouf potrà diventare un pilastro della nuova mediana nerazzurra e consentire al suo allenatore di cambiare pelle all’assetto della squadra, ma di sicuro servirà una buona dose di pazienza, come in fondo ha fatto capire anche lo stesso Chivu", scrive Gazzetta.
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