Nell'anno solare 2025 l'esterno dell'Inter, Denzel Dumfries, è secondo dietro a Lautaro Martinez per gol realizzati. A Napoli sarà una freccia importante

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Dumfries l’arma in più in attacco: secondo miglior marcatore. Cosa gli chiede Chivu a Napoli
"L’attacco interista, variegato e assortito, con titolari di antica affidabilità e nuovi leoncini affamati, nasconde un segreto. Un segreto di Pulcinella, direbbero proprio al Maradona dove aspettano i nerazzurri domani. Il secondo miglior realizzatore della squadra di Chivu non sta nella batteria degli attaccanti, ma si traveste da esterno per non dare nell’occhio: Denzel Dumfries usa la fascia come un trampolino per piombare in area come uno sparviero. Segna di testa e di piede, con lo stesso impeto: in questo 2025 c’è soltanto lui dietro a Lautaro, capitano e accentratore del gol. Se nell’anno solare il capitano è il capocannoniere nerazzurro con 23 reti in tutte le competizioni, l’olandesone è il primo a rincorrerlo, anche se lontanissimo con 11 centri. Normale la prima parte dell’assunto, curiosa la seconda, perché l’altra metà della ThuLa, nello stesso periodo di tempo, l’ha messa dentro dieci volte. Sì, negli ultimi mesi Dumfries è stato un bomber più affidabile di Thuram, e il bello è che nessuno se ne può stupire. La circostanza non sorprenderà neanche Napoli, dove guardano a Denzel con naturale preoccupazione. Al contrario, ad Appiano lo considerano l’arma decisiva nella più che probabile battaglia sulle fasce: il match potrebbe inclinarsi su un lato o sull’altro, a seconda di chi, tra Dumfries e Spinazzola, vincerà il duello rusticano", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Dumfries arriva dall’ennesima rete di Coppa, quella a Bruxelles è stata la seconda di fila dopo l’assaggio casalingo con lo Slavia Praga. Giocare in mezzo alla settimana pare ispirarlo, anzi è proprio l’Europa ad aver fornito questa dimensione nuova all’olandese: dal suo primo gol in Champions, lontano 2022-23, l’unico difensore capace di segnare più di lui è stato Nuno Mendes (6), l’uomo che ha incrociato in quella notte maledetta in Baviera. Le sue cinque reti valgono, invece, quelle di Grimaldo e Hakimi, altri riferimenti sulle fasce di questa epoca. Quando martedì notte la Uefa gli ha messo in mano il premio di Mvp, Denzel ha fatto la solita foto con muso imbronciato: una statua di sale, neanche lo straccio di un sorriso, come chi vorrebbe stare ovunque ma non là. In realtà, era solo una posa per tenere fede al personaggio: Denzel non è davvero accigliato neanche quando lo sembra, nemmeno quando Chivu lo ha tirato via dalla sfida contro la Cremonese troppo presto per i suoi gusti. Il caso si era immediatamente cicatrizzato, senza infezione sulla piccola ferita in superficie".
"Adesso il tecnico chiede a Dumfries precisi movimenti per domani al Maradona: rompere la barriera rivale, in una squadra che si sta abituando alla pressione più alta, è necessario. Sulla stessa corsia Spinazzola è abituato a infilarsi allegramente nello spazio lasciato libero da McTominay, l’assaltatore della squadra, ma l’azzurro potrebbe incontrare difficoltà se attaccato a dovere. Antonio Conte alzerà al massimo le difese per arginare la marea, ma Denzel sa essere pericoloso anche quando plana verso il centro: spunta dove non lo aspetti, è una zanzara fastidiosa in area, e il gol all’Union lo certifica. In ogni caso, la specialità resta il corpo a corpo fisico, a volte quasi selvaggio, meglio se contro avversari tenaci: Denzel è stato programmato per elevarsi proprio nelle sfide più complicate. Per conferme, telefonare in Catalogna: risponderà Hansi Flick, che sulla sottovalutazione dell’olandese si è giocato una finale", aggiunge il quotidiano.
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