" Come noto la Federcalcio dovrà presentare alla Uefa cinque impianti entro il 31 luglio 2026: dovranno essere strutture con un progetto approvato, finanziato e cantierabile entro marzo 2027. Negli ultimi mesi la Figc, in stretta sinergia con la Uefa - rappresentata da Michele Uva in qualità di delegato ufficiale per il comitato organizzatore italiano - ha continuato a incontrare le amministrazioni delle città interessate ad ospitare il torneo, ultima Salerno giusto ieri mattina. E in tanti si stanno dando un gran da fare. Inutile nascondere che se Milano restasse a secco e Roma si presentasse addirittura con due impianti, per il capoluogo lombardo sarebbe un colpo difficile da digerire".
"Rivediamo allora quali sono le 13 realtà (in ordine alfabetico) a cui fa riferimento Gravina: Bari (San Nicola), Bologna (Dall’Ara), Cagliari (Sant’Elia), Firenze (Franchi), Genova (Marassi), Milano (nuovo stadio Inter-Milan), Napoli (Maradona o nuovo stadio Napoli), Palermo (Barbera), Roma (Olimpico/nuovo stadio Roma), Salerno (Arechi), Torino (Allianz Stadium) e Verona (Bentegodi). Al momento soltanto lo stadio di Torino risponde a tutti i requisiti richiesti, ma si è ottimisti sulla possibilità che molte altre strutture riescano a rispondere alla totalità delle richieste della Uefa. Di certo sarebbe importante per l’accelerata finale la nomina del famoso Commissario straordinario per gli stadi decisa dal governo e varata nel Decreto Sport di agosto, anche in virtù degli anni di arretratezza che l’Italia ancora sconta su questo fronte. Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi ha già individuato un nome e conta di poterlo annunciare a brevissimo. Da quel momento la macchina dovrebbe iniziare a marciare veloce, grazie soprattutto al ruolo determinante dei sindaci che avranno pieni poteri per muoversi in deroga a tutti quei fattori (ad esempio vincoli architettonici, archeologici o ambientali) che storicamente frenano certi progetti, riducendo di mesi anche i tempi delle varie conferenze dei servizi. Sperando che Euro 2032 diventi uno stimolo per realizzare davvero impianti moderni e funzionali che avvicinino l’Italia all’Europa e la proiettino nel futuro", aggiunge Gazzetta.
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