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Fagioli ai pm: “Ho detto no a chi mi ha proposto ammonizioni combinate”

Matteo Pifferi Redattore 
Fagioli aveva accumulato debiti scommettendo su piattaforme illegali. Tra gli indagati figura anche il nome del figlio di Pirlo

"È fine settembre 2023 e al quinto piano della procura di Torino, di fronte alla pm Manuela Pedrotta e agli uomini della Sisco della Questura, compare Nicolò Fagioli, ex centrocampista della Juventus, oggi in forza alla Fiorentina. Racconta che, al culmine della ludopatia che lo ha travolto e portato a giocare scommesse su piattaforme illegali accumulando debiti rilevanti, si è ritrovato di fronte a gente che gli proponeva di alterare le partite". Apre così l'articolo de La Stampa che riporta altre dichiarazioni di Fagioli in merito all'inchiesta sul calcioscommesse:

«In un locale era presente un signore di 30-40 anni che non si è presentato e mi ha proposto - come alternativa al saldo del debito – che potevo prendere un giallo, ovvero fare un fallo da ammonizione e prendere un cartellino, ma ho immediatamente interrotto il discorso. È vero che esistono le scommesse sui falli e sulle ammonizioni e che a me è stato proposto ma assolutamente non ho accettato perché contrario alla mia etica. Comunque sarei stato scoperto subito, perché esistono dei controlli e delle segnalazioni rispetto ai picchi delle scommesse».

La piattaforma, poi, è finita al centro di un'indagine che ha portato a due arresti, 13 indagati per associazione a delinquere, frode sportiva e autoriciclaggio. Tra gli scommettitori sui quali è stato aperto un procedimento c'è anche Nicolò Pirlo, figlio dell'ex centrocampista di Milan, Juve e Inter tra le altre. Il tutto, però, si risolverà con una multa come spiegato anche dal legale di Nicolò Pirlo, Michele Galasso: «È stato lui, che all’epoca dei fatti aveva solo 19 anni, a chiedere di essere interrogato e ha chiarito la propria totale estraneità all’organizzazione illecita».