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Il centrocampista Davide Frattesi, nonostante le offerte ricevute in estate, ha deciso di restare e ora vuole conquistarsi più spazio nella nuova Inter di Chivu.
"A un certo punto, quando i telefoni squillavano, l’idea di una vita a Newcastle si era conficcata nella testa di Davide. Lo aveva incuriosito quella città di confine e di working class heroes, con tanto di rovine romane a ridurre la nostalgia di casa. Sarebbero arrivati soldi, parecchi, e soprattutto calcio a ritmi da vertigine, come piace a lui, ma per Davide Frattesi non sarebbe stato lo stesso. C’è infatti un senso di incompiuto che lo accompagna dalla fine della scorsa stagione e lo proietta con voglia di riscatto in questa. È un sentimento sottile per cui ha scelto di tenersi l’Inter dall’inizio, o meglio nel momento esatto in cui ha saputo che il vecchio allenatore avrebbe imboccato la strada del deserto. Lì, in una squadra senza Inzaghi, Frattesi ha rilanciato la promessa d’amore nerazzurra, mai tradita nonostante i sondaggi inglesi e gli spazi ancora più stretti in rosa. Adesso che sta finalmente benone e ha completato per intero la preparazione, ritardata per l’operazione d’ernia bilaterale, ha un solo obiettivo: vestirsi di nerazzurro come non ha mai fatto con Inzaghi. Chivu sta plasmando una creatura a sua immagine, con tutte le difficoltà del caso, ma il tecnico romeno aveva chiarito subito quanto avrebbe gradito tenere con sé un assaltatore specializzato come Davide: alla fine, è stato accontentato, anche perché non è mai stato sganciato da Newcastle l’assegno da 45-50 milioni. E chi c’era a trovare il centrocampista, ancora su un lettino all’Humanitas, dopo l’intervento dell’11 luglio? Lui, il nuovo tecnico, con cui è nata un’intesa destinata a durare. Non a caso, in attesa del campo, il rinnovo di Frattesi è tornato di attualità", racconta La Gazzetta dello Sport.
"A Chivu ora il compito di trovargli un posto nel mondo, impresa complicata, almeno ripensando alle ultime due stagioni e al nuovo ingorgo lì in mezzo. Se davvero il mercato avesse regalato al tecnico un centurione di fisico e tecnica, un Manu Koné insomma, il passaggio alla mediana a due sarebbe stato più rapido. In quel caso, Frattesi avrebbe potuto scatenarsi dietro la punta, lì dove il tecnico lo immagina al pieno delle possibilità. Vista la situazione, invece, almeno nel breve periodo, la vecchia formula con tre centrocampisti sarà ancora la legge vigente. Insomma, Davide dovrà nuotare nel mare delle mezzali".
"Lì, mentre brilla un po’ meno la stella di Mkhitaryan, potrebbe invece abbagliare quella di Sucic. Dando per scontata l’imprescindibilità di Barella, anche i 25 milioni spesi per il francese Diouf andranno verificati, senza contare che pure Zielinski può aggiungere esperienza. Il tempo dirà se, anche nella pratica, Frattesi riuscirà a prendersi la centralità promessa, ma in ogni caso è la prospettiva ad essere differente: un’altra stagione con la miseria di 16 gare giocate dall’inizio e meno di 2mila minuti in campo totali è da escludere. Nelle prime due di A non c’era per un naturale ritardo di condizione, ma intanto il passaggio in Nazionale farà benone per aggiungere benzina nel serbatoio in vista della Juve. Poi, a tempo debito e senza affanni, ci si siederà per ridiscutere un accordo su un contratto che non scade dopodomani, ma il 30 giugno 2028. La disponibilità è reciproca e la via ben definita: un anno in più nella durata e un milione in più nei denari di stipendio, rispetto ai 2,8 netti percepiti adesso", aggiunge Gazzetta.
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