Il bello è che il caso si è palesato nella più insospettabile delle serate. Inzaghi, a caccia di punti da primo posto in classifica, aveva scelto Frattesi, lasciando in panchina un totem come Barella. Un’occasione da cogliere al volo per Davide, ma anche un attestato di stima dopo l’ottima prestazione nel 4-0 al Lecce di fine gennaio. La chance di Firenze, però, il centrocampista romano l’ha gettata al vento nel peggiore dei modi. La partita di giovedì, va detto, non era esattamente il terreno più adatto allo stile di gioco di Frattesi, ma Davide non ha trovato soluzioni al rebus e in fase di costruzione ha sofferto ancora di più. Scalare le gerarchie della mediana interista era già una missione complicatissima, ma se l’andazzo è questo diventerà una missione impossibile. E il malcontento di Davide magari potrà crescere ancora.
"Tanto più se le cose nel frattempo sono destinate a cambiare anche fuori dal campo. Perché il discorso con la Roma, il club nel quale Frattesi avrebbe voluto trasferirsi già a gennaio, è solo rimandato a fine stagione. E soprattutto perché l’Inter si è già mossa per costruirsi il futuro, investendo 14 milioni più bonus per Petar Sucic, gioiellino classe 2003 della Dinamo Zagabria e della nazionale croata che si unirà alla truppa nerazzurra a giugno. Ovvero quando la stagione dell’Inter non sarà ancora chiusa, perché Inzaghi e i suoi voleranno negli Stati Uniti per giocare il nuovo Mondiale per club organizzato dalla Fifa. Particolare tutt’altro che secondario, Sucic gioca da mezzala destra e ha piedi da regista: si spinge in avanti, si inserisce, e sa anche costruire", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
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