Taremi titolare in campionato lo è stato quattro volte, l’ultima in casa della Juve a metà febbraio, ma non ha mai sfruttato l’occasione: né gol, né tantomeno l’ombra di qualche movimento o giocata che potesse convincere Inzaghi a dargli più fiducia nelle partite successive. Non che la fiducia del tecnico sia mancata in Champions: in Europa, dove l’Inter ha quasi sempre offerto la migliore versione di sé, Taremi è partito spesso dall’inizio, ma non ha brillato come il resto della squadra. Il suo bilancio ricalca in maniera piuttosto desolante quello delle altre competizioni. Una rete, su rigore, alla Stella Rossa, a risultato ormai in tasca (con due assist per i compagni), un’altra, sempre su rigore e sempre a giochi fatti, a Lecce in campionato, e il gol al Milan in finale di Supercoppa, l’unico su azione ma inutile perché a fare festa a Riad sono stati gli avversari.
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Inter, Correa-Taremi doppio flop. Futuro? Dubbi anche sull’ex Porto. Arna si prende il derby
Il “vantaggio” di aver lavorato da subito ad Appiano, non appena la stagione era scattata, l’iraniano non lo ha mai capitalizzato, anzi: più gli impegni si accavallavano, più i passi indietro diventavano evidenti, complice anche la pubalgia con la quale l’ex Porto convive da mesi. Alibi che regge fino a un certo punto: Thuram e Lautaro hanno tirato il gruppo stringendo i denti in più di un’occasione. Il Taremi che l’Inter aveva corteggiato con insistenza non appena capito che non avrebbe rinnovato col Porto era un attaccante da doppia cifra, tatticamente prezioso e presente nelle notti decisive; quello visto in nerazzurro non incide mai, né da titolare né da subentrato. Va da sé che, in un quadro del genere, l’unico sicuro di una maglia per il derby di ritorno di domani in Coppa Italia è Arnautovic. Resta da capire se Marko giocherà accanto a Lautaro o se Inzaghi proverà a rilanciare uno tra Taremi e Correa.

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