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Piano piano, mister Chivu sta inserendo le sue idee nell'Inter. Nessuno stravolgimento, ma qualche cambiamento c'è stato e in campo si vede. La squadra è più aggressiva, gioca più alta e più in verticale.
"Ci sono misurazioni empiriche utili a interpretare la nuova era: il baricentro medio nerazzurro, ad esempio, è salito da 51 a 55,9 metri, simbolo di un nuovo modo complessivo di stare in campo. Nel recupero palla medio da 38,1 a 40,4 la forchetta si restringe, ma solo in apparenza: in una porzione di campo di circa dieci metri, come quella presa in considerazione in questa voce, una variazione superiore a due è altamente significativa", analizza La Gazzetta dello Sport.
"Il mantra della riaggressione immediata e della verticalità costante parte, dunque, dal movimento in avanti dei centrali difensivi: se l’ultima Inter inzaghiana concedeva in media 11,6 passaggi agli avversari nella propria metà campo prima di intervenire, mentre attualmente ne concede mediamente 9,9. Anche questa è la fotografia di un più alto livello di pressing, si fa più in fretta (e quindi servono meno tackle e contrasti sparsi) per riprendere possesso della palla. Questo movimento da dietro, però, provoca effetti benefici su tutta la rosa: se la vecchia Inter effettuava in media 6,1 recuperi offensivi (al massimo a 40 metri dalla porta avversaria), adesso arriva a 7 tondi tondi in ogni partita. In realtà, il salto è nel futuro, da squadra attendista e manovriera a squadra più famelica e rapida: si potrà lasciare campo, certo, ma è il rischio di preferisce guardare sempre e solo in su", aggiunge Gazzetta.
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