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Dopo essere passata in vantaggio, l'Inter non chiude la gara e si fa raggiungere dal Bologna. Poi crolla ai rigori, tirati malissimo.
"L’ambiziosa Milano non mangia il panettone. Dopo il Milan, anche l’Inter lascia Riad e torna a casa a preparare il Natale. A contendere la Supercoppa Italiana al Napoli, nella finale di lunedì, resta un orgogliosissimo Bologna che ha l’occasione di piazzare una doppietta storica, dopo il trionfo in Coppa Italia", analizza La Gazzetta dello Sport.
"L’Inter ha creato e concluso di più, ma può piangere solo i propri errori. Il destino infame non c’entra. I soliti errori. Presunzione: dopo il vantaggio lampo, si è sentita ingiocabile (termine entrato nella Treccani) e si è messa a speculare invece di continuare a spingere e cercare il ko, quando il Bologna barcollava. Leggerezza difensiva: Bisseck, plurirecidivo, ha concesso il rigore del pareggio con l’ennesima ingenuità. Sperperi offensivi: specie nel secondo tempo, anche per merito dell’ottimo Ravaglia, ha sbagliato di tutto. Compresi i tre rigori finali. Quello immondo di Bonny merita la copertina della notte interista. Quante volte l’Inter ha dimostrato di essere più forte senza confermarlo con il risultato? È un vizio che sta diventando cronico. Triste invecchiare senza riuscire a migliorare i propri difetti. Chivu dovrà provarci. Ha presentato una coppia di attaccanti Thuram-Bonny che dall’inizio non aveva mai giocato insieme. Un azzardo? Calha poteva entrare per i rigori? Ma farlo a freddo è rischioso e, comunque, li ha sbagliati anche lui. Difficile rimproverare altro al mister, ma sarà il primo responsabile se non riuscirà a cambiare abitudini a questa Inter svagata e presuntuosa", spiega Gazzetta.
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