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Inter, che Lautaro: la condizione sale e i gol arrivano. Altro record: gol in 7 Champions

Inter, che Lautaro: la condizione sale e i gol arrivano. Altro record: gol in 7 Champions - immagine 1
Il capitano dell'Inter è in un ottimo momento, sta bene fisicamente e segna con continuità. Ieri altra doppietta in Champions League
Andrea Della Sala Redattore 

Il capitano dell'Inter, Lautaro Martinez, è in un ottimo momento, sta bene fisicamente e segna con continuità. Ieri altra doppietta in Champions League e altro record raggiunto.

"Di tutti i 159 gol segnati con questa maglia addosso, 23 soltanto in questa coppa che tanto lo eccita, quello di ieri sera è stato il più semplice, effimero, perfino comico. La (de)costruzione dal basso del portiere dello Slavia, il povero Stanek, uno che si è pure fatto le ossa in gioventù all’Everton e ha messo in fila 14 presenze in nazionale, è diventata un tentativo riuscito di pubblico suicidio. Ha lasciato la palla per strada, come fa un viaggiatore distratto con la valigia sul treno, ma c’era un attaccante con la fascia a recuperare gentilmente l’attrezzo. Il merito dell’argentino è di essere lì, un militante per la causa sempre e comunque. Il pregio è sempre fare una corsa in più, anche quando non sembrerebbe necessaria. In fondo, Martinez conosce solo questo modo di stare in campo, è completamente incapace di attivare la modalità di risparmio energetico. Sa che lo sforzo prima o poi viene sempre premiato, come nell’azione del 3-0, quando ha prima seguito la corsa a briglia sciolta di Marcus Thuram (perfino troppo sfrenata, visto il guaio muscolare del francese) e poi ha raccolto l’ennesimo assist di Bastoni in versione assaltatore. La doppietta del Toro è figlia proprio della solita generosità sparsa per il campo, con rincorse, scivolate e pressing assortito, così come da nuovo credo di Chivu", analizza La Gazzetta dello Sport.

Inter Lautaro

"Per il capitano nerazzurro era l’esordio di stagione in Champions, visto che ad Amsterdam lo aveva bloccato la schiena dispettosa, ed è arrivato dopo la rete storica di sabato scorso. A Cagliari è entrato nella top 5 dei cannonieri nerazzurri di ogni epoca in Serie A (117 centri). Quando si parla di Europa, invece, il Toro è un uomo solo al comando, in fuga sui pedali già da un bel pezzo di salita. Non esiste altro interista che abbia segnato così in tanto in questi luoghi, neanche quando il trofeo si chiamava Coppa dei Campioni. È ormai talmente dentro alla storia del club che ieri è pure diventato il primo interista a segnare almeno un gol in sette diverse edizioni di Champions: solo Haaland, Griezmann e Mbappé hanno la stessa sana abitudine dal 2018-19. Semmai, questa nuova campagna continentale ha per lui un significato tutto nuovo, sa di rivincita visto il modo in cui è finita l’ultima, la migliore della vita numeri alla mano. La gioia di aver segnato 9 reti nell’edizione 2024-25, come capita solo ai giganti d’Europa, è evaporata nella notte maledetta di Monaco di Baviera".

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"La finale del terrore era l’ultima sua sfida di Champions prima di questa e il rimpianto non svanirà mai del tutto, anche perché l’avvicinamento era stato problematico, singhiozzante, costellato da guai fisici. Rispetto ad allora, l’argentino ha completamente ritrovato l’integrità fisica e la condizione sta lievitando, come i gol: sono stati 21 in tutto il 2025, più del doppio dei due migliori colleghi, Thuram e Dumfries fermi a 10. Semmai, è lo Slavia a ispirarlo particolarmente visto che questa è la seconda doppietta della vita alla squadra di Praga: quando ne fece due in casa dei rivali, nel novembre 2019, iniziava ad affacciarsi alla gloria, adesso ormai è lui a emanare una luce speciale, come un cristallo di Boemia", aggiunge Gazzetta.