Dopo la vittoria in Champions League, allenamento di scarico e riposo nelle giornata di ieri. Sì, riposo. La scelta di Chivu è stata di puntare sull'allenamento di oggi per preparare la sfida e di scaricare di tensioni e di stanchezza l'ambiente.

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Inter più leggera, Chivu si fida e concede il riposo. La squadra apprezza il nuovo metodo
"Nel ricco e forbito vocabolario italiano di Cristian Chivu, cittadino romeno che maneggia la lingua di Dante come fosse sua (e quando inciampa, si schernisce ridendo: «Scusatemi, sono straniero...»), ci sono aggettivi vari. I giocatori dell’Inter e i tifosi nerazzurri, tutti alla scoperta della nuova era, si stanno abituando a sentirli direttamente dalla bocca del tecnico: “dominante”, “aggressivo” (o nella variante modernista, “ri-aggressivo”), “lucido”, “solidale”, e così via, in un lungo elenco di qualità espressamente richieste al gruppo. C’è un aggettivo, però, che all’allenatore piace più degli altri perché è la precondizione di ogni successo: “credibile”. Se non lo sei, per Chivu non potrai diventare davvero vincente. Così, credibile, deve essere la sua Inter in campo, soprattutto nei momenti di bufera, così vuole essere lo stesso allenatore romeno nel rapporto sacro con lo spogliatoio. Proprio per questo, ieri tutti i nerazzurri se ne sono stati beati in famiglia o con amici nell’antivigilia della partita più importante di questo inizio di stagione: concedere un giorno di riposo il giovedì prima di un Napoli-Inter, programmato alle 18 del sabato successivo, è una scelta raramente vista su questi schermi", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"L’ambiente interista è piuttosto sereno, oltre che convinto di sé, visto il filotto di sette vittorie consecutive: niente di più lontano dalle tensioni che si intravedono al momento sul golfo di Napoli. Tre trasferte consecutive, considerando anche i viaggi a Roma e Bruxelles, impongono adesso un momento di fisiologica pausa. In questa decisione, però, c’è qualcosa di più sottile di un po’ di riposo necessario. È la famosa credibilità, parola bivalente ad Appiano Gentile. Sono tornati affidabili i giocatori nerazzurri, disposti a battere nuove strade dopo una vita; sono stati subito convincenti i metodi del tecnico, che considera controproducente spremere troppo il gruppo per ottenere del buon succo. Appassionatissimo di sport americani, il romeno sogna vigilie come nella “sua” Nfl o in Nba, con giocatori il più possibile liberi e responsabilizzati. Sa bene che non saranno mai i ritiri a far vincere le partite ma, soprattutto, è consapevole che certi gesti valgono di più di preconcetti e scaramanzie. Quest’ultime abbondavano negli ultimi anni".
"L’Inter di Chivu, dunque, concentrerà la preparazione sul campo in un solo giorno. Un allenamento, niente di più. Giusto quello di stamattina, il primo con tutto il gruppo riunito dopo la Champions: di ritorno da Bruxelles mercoledì, i reduci lavoravano a parte, come sempre in questi casi. Lo staff, invece, si concentra da giorni sulle contromisure – attenzione massima alle incursioni aeree di McTominay, pressione furente su Gilmour, che potrebbe concedere più errori di Lobotka - ma in generale nessuno vuole sovraccaricare una gara già di suo ad alta temperatura. Basterebbe una piccola scintilla per diventare incendio. Oltre al presente, all’opposto tra Chivu e Conte, anche il passato aggiunge altro combustibile: nell’unica volta in cui si sono sfidati in panchina, alla penultima dell’anno passato, è finita con rissa tra le panchine. Due rossi, entrambi credibili", aggiunge Gazzetta.
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