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GdS – Inter, malessere generale e salite impervie da fare. Ma su Chivu nessun dibattito

Eva A. Provenzano
Eva A. Provenzano Caporedattore 
La rosea analizza il momento nerazzurro dopo l'eliminazione della Supercoppa e in attesa di altre grandi sfide da affrontare

Un 2025 senza titoli, nonostante l'Inter è stata in corsa per tutto. Il campionato perso a maggio, qualche giorno dopo la finale di CL finita in malo modo, la partecipazione al Mondiale per Club e infine la Supercoppa Italiana che è valsa solo un viaggio a Ryhad: Inter eliminata ai rigori. Calci di rigore orribili che hanno dimostrato "la sindrome da grande vittoria".

"L’Inter non ha raccolto niente e in alcuni casi ha anche rimediato scoppole memorabili, vedi la finale di Champions a Monaco, dalla quale forse il nucleo storico della squadra non si è ancora ristabilito", si legge su La Gazzetta dello Sport.

Dagli ingiocabili di Mkhitaryan si è così arrivati a parlare di un momento inspiegabile. Chivu ha sottolineato i dettagli negativi, il peso che hanno avuto. Si avverte, spiega la rosea, "un malessere generale": "L’episodio può essere casuale, la sommatoria degli incidenti è strutturale. Prendiamo l’esempio di Bisseck, senza voler in alcun modo puntare il dito contro un unico calciatore: il rigore regalato nella semifinale di Supercoppa si allinea ai movimenti incongrui costati la stessa sanzione contro Genoa e Lazio, nell’ultimo campionato della gestione Inzaghi". 

Nonostante tutto l'Inter è prima in Serie A, sesta in CL e comunque tra le pretendenti alla qualificazione in CL, ha superato anche il primo turno della Coppa Italia. Adesso arriva un altro momento difficile. A partire dallo scontro con l'Atalanta e poi di nuovo il Bologna a San Siro il 4 gennaio. "Salite impervie. Ma una settimana dopo, superata la trasferta di Parma, dovrà presentarsi al redde rationem contro il Napoli, che all’andata l’ha surclassato tra le polemiche per il rigore provocato da un contatto molto discusso tra lo stesso Mkhitaryan e Di Lorenzo".

Lo scontro contro la formazione di Conte diventa quindi fondamentale, un crocevia di stagione. "Il duello con Antonio Conte, ex velenoso anche nelle stoccate mediatiche, è un test di stabilità da non sbagliare: in Italia, tra lo scorso campionato e quello in corso, l’Inter non ha mai battuto Napoli, Milan, Juventus e Bologna. Per conquistare lo scudetto numero 21 bisogna vincere qualche grande partita", si legge sul giornale sportivo.

"Non esiste un dibattito – ci mancherebbe altro – sulla posizione di Chivu, che tanto Marotta quanto Ausilio ritengono la migliore figura possibile per gestire la transizione tra i postumi del ciclo Inzaghi e un futuro rassicurante. 

La sconfitta in Supercoppa, e la gestione delle risorse fatta dall'allenatore, permette all'Inter almeno di tirare il fiato qualche giorno, una 'rigenerazione natalizia'. In attesa di un mese in salita. Un altro.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)