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Inter, a Bergamo prestazione da squadra matura. Ma la strategia del corto muso è pericolosa

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L'Inter batte 1-0 l'Atalanta, ma nel finale si espone a qualche rischio di troppo. I nerazzurri dovevano spingere e chiudere la gara prima
Andrea Della Sala Redattore 

L'Inter batte 1-0 l'Atalanta, ma nel finale si espone a qualche rischio di troppo. I nerazzurri dovevano spingere e chiudere la gara prima.

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"Non era facile vincere a Bergamo con la pressione addosso, ma l’Inter ci è riuscita, ha risposto ai successi di Milan e Napoli e si è confermata capolista. Una prestazione da squadra matura, in governo di gioco e di nervi. Una partita risolta da Lautaro Martinez, e chi sennò? Sottolineato che i tre punti sono meritatissimi, precisato che l’Atalanta non ha mai tirato in porta, viene da chiedersi perché il risultato sia tanto striminzito, ci domandiamo perché l’Inter non abbia messo i sigilli con il 2-0, perché si sia ridotta a soffrire l’arrembaggio finale dell’Atalanta, con Samardzic a un passo dal gol al 90’. L’Inter di Chivu deve percorrere l’ultimo miglio, esercitare la forza fino in fondo, non tenere vivi gli avversari", analizza La Gazzetta dello Sport.

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"A Marassi, contro il Genoa, aveva concesso ai rossoblù la rete della speranza per un 2-1 risicato. A Bergamo, come a Genova, Chivu ha affrontato gli ultimi 12 minuti con il 5-4-1 della resistenza e gli è andata bene, Samardzic si è divorato l’1-1. Non vogliamo gufare, però, prima o poi, capiterà di subirlo, questo benedetto pareggio. La strategia del “corto muso” è pericolosa, e la lasceremmo maneggiare agli specialisti. All’Atalanta va concessa l’attenuante dell’assenza di Lookman, l’uomo forte dell’attacco. Un’Atalanta pallida, controfigura della squadra che con Gasperini azzannava chiunque. Palladino, alla vigilia, aveva detto che i tabù sono fatti per essere abbattuti. Sarà per la prossima volta, settima sconfitta consecutiva dell’Atalanta in Serie A contro l’Inter. Altro che tabù, siamo alla maledizione", aggiunge il quotidiano.