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Inter, i numeri non mentono. “È già così evidente che quest’anno…”

Inter, i numeri non mentono. “È già così evidente che quest’anno…” - immagine 1
"La vittoria sul Como ha strappato unanimi consensi, e non poco c’entra che lo sconfitto di sabato sia stato proprio Cesc Fabregas", scrive poi il Giornale
Matteo Pifferi Redattore 

"Il calendario come uno specchio in cui l’Inter riflette la propria stagione e si scopre senza mezze misure. Finora, contando le coppe, ha giocato 20 partite: 15 le ha vinte, 5 le ha perse. Mai un pareggio, che nel calcio dei 3 punti ha spesso il peso di una mezza sconfitta. A suon di gol, Chivu ha medicato le cadute che avrebbero potuto zavorrare la stagione nerazzurra". Apre così l'articolo de il Giornale sull'Inter.

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I nerazzurri vantano il miglior attacco e pure due punti in più rispetto all'anno scorso, pur avendo il doppio (quest'anno 4, con Inzaghi 2) delle sconfitte. "È presto per dire come andrà a finire, dipenderà anche dal cammino e dagl’impegni che avranno gli avversari (spaventa il Milan senza coppe, come un anno fa il Napoli), però già così è evidente che l’iniezione data all’attacco sta portando i frutti sperati", si legge sul Giornale. 49 gol totali, con Lautaro che guida la truppa a quota 11 ma seguito a stretta distanza da Thuram (8), Calhanoglu (7) e Bonny a quota 5.

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"E intanto anche Diouf e Luis Henrique danno segnali di vita. Servono conferme, per ora c’è soprattutto stupore. La vittoria sul Como ha strappato unanimi consensi, e non poco c’entra che lo sconfitto di sabato sia stato proprio Cesc Fabregas, dal cui no Chivu ha ereditato la panchina dell’Inter.

Un faccia a faccia che ha fatto schizzare alle stelle le quotazioni fra i tifosi del tecnico rumeno. E dopo aver dominato Venezia e Como, non proprio la stessa cosa, domani a San Siro c’è la terza Inter in una settimana. L’avversario è il più prestigioso di tutti, il Liverpool campione d’Inghilterra, temutissimo al momento del sorteggio, probabilmente un po’ meno adesso, in un momento ormai lungo in cui i Reds vivono più di bassi che di alti", scrive il quotidiano.