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Getty Images
Un derby o una notte di Champions? No, contro il Venezia, in Coppa Italia. Pio Esposito si sblocca al Meazza con l’Inter alla prima da titolare con un gol contro i lagunari contro cui aveva segnato già nella scorsa stagione con la maglia dello Spezia.
“E forse è meglio così, diranno i teorici della gradualità, quelli del “non bisogna metterci fretta”, convinti della tesi secondo cui, se un giovane calciatore anticipa i tempi è destinato a bruciarsi, come fosse un candidato sconfitto alle comunali o un vescovo troppo agitato nelle cronache di conclave” evidenzia La Repubblica.
L’unico titolare schierato da Chivu è stato Thuram, mentre poi ha optato per una serie di esperimenti in vista di Como e Liverpool.
Ma secondo il quotidiano, a far riflettere sono le scelte di Stroppa:
“Nella notte in cui il Venezia avrebbe avuto la possibilità di vincere a San Siro ha deciso di schierare la seconda squadra in quarta maglia. È difficile criticarlo: se non ha la rosa delle grandi di Serie A, e in Serie A vuoi tornarci, meglio non rischiare gli uomini migliori in un trofeo che sai di non poter vincere. Alla faccia della metafora di Davide e Golia, sempre meno efficace nell’era attuale, in cui la distanza fra club ricchi e meno ricchi è siderale”.
La Repubblica aggiunge:
“Resta il dubbio di quali scelte avrebbe fatto Stroppa se questi ottavi si fossero giocati a Venezia, davanti ai 12 mila dello Stadio Pendio, come molti romantici invocano”.
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