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Inter, problema mentale con le big? Manca cattiveria, nello staff di Chivu c’è una convinzione

Inter, problema mentale con le big? Manca cattiveria, nello staff di Chivu c’è una convinzione - immagine 1
L'Inter viaggia a vele spiegate con le medio piccole, fatica con le big. Non in termini di prestazione ma contro le grandi i risultati
Andrea Della Sala Redattore 

L'Inter viaggia a vele spiegate con le medio piccole, fatica con le big. Non in termini di prestazione, che non è mai mancata finora, quelli che sono mancati contro le grandi sono i risultati.

Inter Lautaro

"Ieri il centro sportivo era deserto per un giorno di riposo, confermato dal tecnico che è uomo sempre fedele alla sua linea di condotta nonostante la sconfitta. Oggi si tornerà a lavorare in vista del mese in salita che inizia da Marassi, ma il tabù scontri diretti è l’argomento più caldo al momento. Il calo di prestazione quando si alza il livello della sfida farebbe pensare a un problema di natura mentale, ma nello staff c’è la convinzione che nessuno soffra psicologicamente le battaglie contro gli avversari più blasonati. Del resto, è lo stesso gruppo che la scorsa stagione scalava l’Europa fino alla cima, disarcionando giganti come Bayern e Barcellona. Semmai, il nuovo modo di giocare risulta particolarmente dispendioso, anche se i dati fisici nei big match non hanno mai palesato particolari cali: non è un caso che martedì sera più di un nerazzurro sia sembrato particolarmente stanco", analizza La Gazzetta dello Sport.


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"In generale, ciò che è sempre mancata è una certa cattiveria nell’approccio alle singole sfide e nella finalizzazione sotto porta. I numeri testardi su cui Chivu e i suoi uomini si soffermano sono lì ad alimentare i dubbi: in sei scontri diretti l’Inter ha segnato sei volte appena, mentre nelle restanti quindici variegate partite in tutte le competizioni i gol sono stati ben 43. La media semplice di una rete a match si impenna a quasi tre (2,88 per la precisione): evidentemente, contro avversari più fisici e strutturati, i nerazzurri faticano a esercitare la pressione alta e il calcio dominante che stritola le medio-piccole. In attesa di misurarsi in campionato contro Conte tra 30 giorno, in quello scontro che potrà orientare definitivamente la Serie A, il tecnico romeno vuole guarire i suoi da questo antico malanno: la sensazione nello staff è che sia solo questione di dettagli e che, una volta saltato il tappo con una vittoria, sarà più facile affrontare qualsiasi tipo di rivale", aggiunge Gazzetta.