Psg-Inter, finale tra opposti: dal possesso ai moduli dei due tecnici. Due filosofie diverse

In virtù della sua abilità nei passaggi, il Psg è secondo nella classifica Champions dei tocchi nell’area avversaria, con 554 palloni giocati negli ultimi sedici metri. Siamo alle solite: qui primeggia sempre il Bayern (584), il Barcellona è quarto con 392, terzo l’Arsenal (407). Tre club eliminati. L’Inter è 11ª con 300 eppure è arrivata in finale. All’inverso la squadra di Inzaghi è prima per tocchi difensivi nella propria area, sono stati 1333 i palloni giocati nelle vicinanze di Sommer, ma qui scatta la sorpresa: al secondo posto appare il Psg con 1067. Il Psg offensivista tende a farsi rinchiudere davanti a Donnarumma. Va bene che il portiere azzurro è un fenomeno, però… Questo numero ci parla della accessibilità alla porta del Psg, squadra che attacca e che si lascia attaccare. All’interno del Psg sembrano esserci due anime contrarie, la frequentazione assidua delle due aree, in un senso e nell’altro. Il Psg crea: 33 reti fatte, per una media di 2,07 a incontro. L’Inter produce di meno: 26 gol, per una media di 1,86. Il Psg concede di più: reti incassate 15, alla media di 0,94. L’Inter è meno perforabile: gol subiti 11, media 0,79. Divergenze da opposti.