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CorSport: “Inter, il rimpianto c’è ed è bello grosso. Ieri a fine partita…”

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L'Inter è stata virtualmente campione d'Italia per 22 minuti, prima del gol di McTominay. Ma lo scudetto è stato perso con la Lazio
Matteo Pifferi Redattore 

"Quasi 22 minuti. E’ il tempo intercorso tra il gol di De Vrij e quello di McTominay a Napoli. E in quell’intervallo, nel primo tempo, l’Inter è stata virtualmente campione d’Italia. Insomma, non c’è stato nemmeno lo spazio per sperare davvero. Ma i nerazzurri la loro grande occasione se l’erano giocata domenica scorsa, facendosi rimontare dalla Lazio. La realtà è che, se avessero vinto, quasi certamente sarebbe finita diversamente. Naturale, quindi, che il rimpianto ci sia e che sia pure grosso". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport in merito all'analisi di Como-Inter.

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"Al fischio finale le facce dei giocatori nerazzurri erano tutte un programma, come la tristezza con sui sono andati a salutare la Curva. L’importante, però, è fare in fretta a digerire il boccone amaro. Perché tra una settimana Lautaro (zero minuti per lui e per Frattesi) e compagni potranno sfogare ravvia e frustrazione nella finale di Champions. Trionfando a Monaco, il tricolore mancato finirebbe rapidamente nel dimenticatoio. In caso contrario, una stagione con tanti momenti esaltanti si chiuderebbe con un pugno di mosche in mano", prosegue poi il quotidiano.


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L'Inter è scesa in campo a Como con la consapevolezza di non aver nulla da perdere e con la certezza di non dipendere da se stessa e al 21' ci ha pensato de Vrij su corner a sbloccare il punteggio. Il gol numero 26 su calcio piazzato, una specialità in casa Inter che ormai non fa più notizia. L'espulsione di Reina sul finire del primo tempo e il gol nella ripresa di Correa hanno chiuso i giochi. "Nel frattempo, al Maradona, Lukaku raddoppiava e così, di fatto, si chiudeva anche la gara. Con Farris, sostituto di Inzaghi, che ha tenuto acceso il motore di Barella, Dumfries e Acerbi, dando pure qualche minuto al baby Topalovic", la chiosa del CorSport.