Ma l'amarezza resta per uno scudetto vinto in 4 anni. "Il veleno infetta le sinapsi perché da una parte l'applauso è spontaneo, ma dall'altro il riflesso involontario è di chi vorrebbe a tutti i costi un colpevole per darlo in pasto al popolo e voltare pagina. Da queste parti nessuna crocifissione. Al netto degli errori dei singoli, la verità è che questo gruppo, tristemente giunto oltre la maturazione ora sta per cadere a terra come caco a metà ottobre".

I cambiamenti
—Questo l'ultimo passaggio dell'articolo di Biasin per il giornale Libero: "L'Inter cambierà molto, lo farà per tanti motivi. Soprattutto per tre: 1) perché trovare nuovi stimoli dopo un percorso così è faticoso e terminato con una mazzata del genere è più difficile che risolvere il cubo di Rubik bendato e senza mani. 2) Perché una società lungimirante (e l’Inter lo è) sa quando è il momento di cambiare rotta, di dare una mescolata alla minestra nella speranza di ritrovarsi con un piatto ancora più celebrato del precedente; 3) Perché questa squadra è vecchia quindi realmente esperta, ma troppo vecchia per pensare che basti l'esperienza. Ieri si è visto benissimo. Si è visto anche sui volti di chi, subito dopo il triplice fischio, ci ha fatto capire che Monaco è una Istanbul al contrario. In terra turca quella volta spuntò un germoglio di rabbia capace da solo di portare lo scudetto e la seconda stella. In Baviera invece è terminato il percorso glorioso di un gruppo composto da persone per bene, prima che calciatori, e che è destinato ad essere ricordato. Ed è comunque molto, moltissimo. Grazie di cuore all'Inter nonostante tutto".
(Fonte: Libero)
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