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L'Inter in questo inizio di stagione ha confermato di essere una squadra che in attacco produce tantissimo: 18 tiri di media a partita, per la precisione 17,6. Ma, come riferisce il Corriere dello Sport, solo il 15% viene convertito in gol. Numeri che confermano come il gruppo di Chivu necessiti di più cattiveria sottoporta, se vuole raccogliere più frutti. Scrive il quotidiano:
"In cinque gare ufficiali, tra Serie A e Champions, l’Inter è andata alla conclusione ben ottantotto volte, per una media di 17,6 a partita. I gol totali sono tredici, vale a dire solo il 15%. Ecco perché si può dire ci sia un problema di mira. Ma non solo. In alcune situazioni, infatti, sarebbe servita una rifinitura migliore, per generare un tiro più pericoloso. Ma capita anche che i nerazzurri si passino troppe volte il pallone, rinunciando a concludere, nella vana ricerca di una situazione migliore, per poi sprecare comunque".
"Un paio di esempi per essere più chiari. Contro la Juventus, Lautaro e soci hanno segnato tre reti, ma gli xG sono stati appena 0,96, il dato più basso tra le cinque gare disputate finora. La ragione? I due centri di Calhanoglu, entrambi su conclusione dalla distanza, erano a bassa percentuale realizzativa. Ma l’Inter, allo Stadium, ha faticato a entrare in area, nonostante la netta supremazia. E così si è dovuta arrangiare. Di contro, il dato più alto negli XG è stato registrato nella sfida con l’Udinese, quella in cui i nerazzurri hanno fatto gol una sola volta, nonostante le sedici conclusioni complessive. Solo quattro di queste (25%), però, erano nello specchio. Insomma, si poteva fare decisamente meglio. E così, magari, ci sarebbe stata una delusione in meno da mandare giù".
(Fonte: Corriere dello Sport)
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