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Inter, ora tocca ai senatori: da Mkhitaryan a Dimarco e Lautaro, Inzaghi si affida ai leader

Andrea Della Sala Redattore 

"E l’Inter, ragionando sui gol, continua ad essere aggrappata alla capacità realizzativa di Lautaro. C’è un dato che impressiona più degli altri, nel confronto a distanza di 12 mesi, e non è quello dei gol segnati, che pure sono crollati da 22 a 9. È la percentuale di realizzazione che è molto differente: un anno fa l’argentno trasformava il 30,1% delle sue conclusioni, in questo torneo solo l’11,8%. Vale a dire che all’Inter regala appena un gol ogni dieci tiri in porta o poco più. Inzaghi ora gli chiede di riavvicinarsi al giocatore che era nel torneo della stella. A maggior ragione oggi che Thuram, straordinario e al di sopra delle sue abituali medie nel girone d’andata, ha invece rallentato e abbassato il livello delle sue performance.

Insomma: l’Inter ha margine da “grattare”, ha chilometri davanti a sé da mangiarsi per rincorrere il bis tricolore. Inzaghi sta curando i particolari, in queste ore. Sta sfruttando la possibilità di allenare i suoi, cosa assai rara in questa stagione. Ha bisogno dei suoi leader, perché i giocatori non sono tutti uguali. Si è sempre messo l’accento sullo scarso apporto delle seconde linee nerazzurre, ma a dover crescere di livello è tutta l’Inter, a cominciare dai big. Non è un mistero per nessuno, lo sanno gli stessi protagonisti. Mkhitaryan parlava per tutto il gruppo, mica solo per sé", chiude La Gazzetta.