"Tra l’altro Inzaghi stesso ha deciso di congelare ogni discussione sul futuro per i prossimi dieci giorni: troppo importante quanto potrebbe accadere negli ultimi 90’ minuti di campionato e, soprattutto, nella finale di Champions. Un percorso, al netto dell’innamoramento dell’Al-Hilal, che ha posto ancor di più il nome di Inzaghi al centro dei grandi movimenti legati alle panchine tra le big di Champions. Tra l’altro già un anno fa erano arrivati gli abboccamenti di Liverpool e Manchester United per un tecnico stranamente molto più apprezzato in Europa rispetto a quanto gli viene riconosciuto in Italia".
"Detto questo, Inzaghi ha anche congelato i discorsi sul futuro con Marotta. Da parte del presidente c’è la promessa del “solito” rinnovo annuale con tanto di adeguamento allo stipendio, questo anche per far sì che Inzaghi non inizi la stagione a scadenza (il contratto in essere termina il 30 giugno 2026). L’anno scorso l’aziendalismo di Inzaghi ha soffocato la delusione per non aver ottenuto un biennale dopo lo scudetto della seconda stella, però agli atti c’era stato anche il fresco passaggio di proprietà. Qualora l’Inter dovesse vincere la Champions, quasi superfluo sottolinearlo, il potere di Inzaghi nella contrattazione sarebbe decuplicato anche a fronte degli oltre 130 milioni fatti incassare al club. In tal senso sarebbe difficile prescindere da un rinnovo almeno biennale che darebbe ancor più centralità all’allenatore nelle scelte del club", aggiunge il quotidiano.
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