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Ormai non fa notizia, ma ancora una volta Lautaro Martinez è chiamato a un grandissimo sforzo psico-fisico. Perché non è certo scontato affrontare due viaggi intercontinentali dall'Italia all'Argentina e ritorno e poi ripresentarsi ad Appiano pronto per affrontare un ciclo di partite tremendo. Eppure, andrà così anche stavolta, con Chivu e il suo staff che aspettando con ansia (e in ansia) il suo rientro. Scrive la Gazzetta dello Sport:
"Anche in questi tempi felici tinti di nerazzurro, fatti di giovani rampanti e big ritrovati, l’Inter non cambia la prospettiva del suo attacco: aspetta che Lautaro torni dall’altro angolo del mondo con la stessa ansia degli anni passati, anche se adesso non ci sono più Arnautovic e Taremi a fare da spaventapasseri. Se un tempo l’austriaco e l’iraniano ciondolavano per il campo, ora irrompono Pio e Bonny con la forza del talento e dei vent’anni. Nonostante la svolta giovanilista di Chivu e nonostante l’efficienza dell’azzurro e del francesino, la squadra non può prescindere in nessuna forma dal capitano. Lautaro era, è e sarà il sole nerazzurro".
"Pazienza se fino a giovedì 16, data prevista per il rientro vero a pieno regime, l’allenatore non potrà spremere Martinez ad Appiano come avrebbe voluto (...). Un Lautaro cotto e mangiato, rientrato di gran fretta e spedito subito in campo, non è certo una novità in questi luoghi: il caso vuole che l’anno scorso il Toro abbia timbrato il gol della vittoria nella prima gara dopo il rientro, proprio a Roma. E, toh, anche stavolta i nerazzurri devono subito fare una gita nella Capitale: è una di quelle coincidenze che piacciono ai tifosi. Nel precedente 2023-24, l’indimenticata stagione stellata, lo score era ancora positivo: due assist nel derby vinto 5-1 a metà settembre dopo la prima sosta, un gol al Torino alla Juve dopo la seconda".
(Fonte: La Gazzetta dello Sport)
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