La tripletta di ieri, la sua prima europea (in nerazzurro in Champions ci erano riusciti solo Eto’o ed Adriano), ha portato l’Inter nella ristretta élite continentale e ha spedito Martinez nella primissima classe della storia nerazzurra. È arrivato a 17 reti centri in Champions, è il re dei cannonieri interisti in questa competizione, considerando anche il periodo in cui si chiamava semplicemente Coppa dei Campioni. Dopo che a Praga aveva preso Adriano a quota 14, adesso ha raggiunto Mazzola alla stessa cifra (a dirla tutta, nel caso di Sandro ci sarebbe un piccolo caso statistico: una rete alla Torpedo Mosca a lui assegnata, ma considerata autogol all’epoca).
"Questa onda poderosa serve per lanciare i nerazzurri nella rincorsa alla Champions mancata sul più bello due stagioni fa e per guidare anche la caccia al bis scudetto. L’inseguimento al Napoli di Conte passa domenica da una vendetta del Diavolo dopo la Supercoppa, possibile anche visto il Thuram versione fenomeno. Il francese, incubo di tutto il Principato, ha apparecchiato il banchetto prendendosi un rigore, causando l’espulsione del povero Mawissa e terrorizzando a turno tutti i difensori rivali. Lautaro ha, invece, capitalizzato il lavoro altrui. Ha sparato un colpo di cannone dritto per dritto dal dischetto, non esattamente la sua specialità, poi ha trasformato un assist geniale di Barella e una risposta corta di Majecki su incursione di Mkhitaryan. Quando il Toro si arrovellava senza riuscire a metterne dentro mezzo, Marcus tirava la carretta e sembrava diventato il bomber principe della squadra. È bastato un mesetto per riequilibrare la bilancia: considerando tutte le competizioni, oggi i gol argentini sono 15 e quelli francesi 14", scrive Gazzetta.
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