E' incredibile la netta differenza di considerazione sull'Inter tra l'Italia e l'estero: solo negli altri paesi si apprezza il grande lavoro che questa squadra sta facendo, mentre in patria, oppositori e non solo, sono sempre pronti a trovare anche il più piccolo dei problemi pur di criticare. E' proprio su questo che si sofferma oggi Libero: " Internazionale di nome e di fatto visto che ne viene compresa la bontà quasi solo all’estero. Fuori dall’Italia si parla tanto e bene dell’Inter, di come gioca, di come si gestisce, di come sia arrivata ai quarti di Champions League controllando sia sé stessa sia gli avversari. Dentro l’Italia si parla dell’Intera proposito di “Marotta League”, di obbligo di vincere lo scudetto, di due rose e trequarti, di squalifiche per bestemmie. Perfino dentro il mondo Inter non ci si rende del tutto conto di quel che sta succedendo e qualche eterno insoddisfatto continua a dire che Arnautovic e Taremi non vanno bene, che Mkhitaryan è bollito, che Inzaghi è schematico, che la proprietà non investe (sta comprando lo stadio, tanto per cominciare) eccetera eccetera. Il paradosso è che lo dicono gli stessi che hanno vissuto i tempi di Tardelli, di Mazzarri o del malcapitato De Boer.
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Libero – Inter e Inzaghi celebrate solo all’estero. I tifosi si accorgano di una cosa prima che sia tardi!

MILAN, ITALY - MARCH 11: Marcus Thuram of FC Internazionale celebrates after scoring their team's first goal during the UEFA Champions League 2024/25 UEFA Champions League 2024/25 Round of 16 Second Leg match between FC Internazionale Milano and Feyenoord at Stadio Giuseppe Meazza on March 11, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Francesco Scaccianoce - Inter/Inter via Getty Images)

Qui si dà per scontato l’approdo ai quarti di finale, il terzo negli ultimi 15 anni, mica il quindicesimo, perché la squadra lo ha reso semplice, invertendo la causa con la conseguenza. Intanto all’estero si guarda l’Inter come esempio virtuoso di club capace di ricostruirsi attorno a un’identità unica nel panorama: gli interscambi di posizione costanti, anche di interi reparti, sono un’invenzione di Inzaghi nell’Inter e magari non è una rivoluzione, ma quantomeno che sia considerata un’innovazione. Il fatto è che noialtri siamo una popolazione vecchia e contiamo, per così dire, su una nutrita presenza di calciofili da bar, di quelli che ragionano per sentito dire e quel che sentono dire è che l’Inter sta facendo il suo, nulla di più. Se mai dovesse perdere domenica sera contro l’Atalanta, seguiranno due settimane (complice la pausa Nazionali) di processo sui possibili “zero titoli” di una squadra che magari gioca bene, sì, forse, ma non è certo giocando bene che si vincono i trofei.
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