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È stata ufficializzata questa mattina la vendita di San Siro a Inter e Milan. I due club potranno demolire il Meazza e costruire il loro nuovo stadio di proprietà nella stessa zona. Ecco l'iter che aspetta i due club:
"Operazione nuovo San Siro, ora che c’è il via libera del Consiglio si parte. Primo passo: Inter e Milan devono sottoscrivere lo schema di accordo proposto dalla giunta e votato dall’aula. Devono, in sostanza, dare l’ok alla riduzione del contributo che Palazzo Marino verserà per le bonifiche e per la ricostruzione del tunnel Patroclo: 22 milioni al posto di 36 (sono stati tagliati i fondi per la rifunzionalizzazione del Meazza perché non è considerata un’opera pubblica) come da richiesta del Pd. Chiuso quello che sembrerebbe solo un passaggio formale - ma non lo è - viene sottoscritta la convenzione di vendita tra le parti. Infine, c’è il rogito davanti al notaio. Tutto ciò deve avvenire entro il 10 di novembre, data in cui scatterebbe il vincolo sul secondo anello che impedirebbe la demolizione della Scala del calcio e che quindi annullerebbe tutto il senso del dossier", scrive Repubblica Milano.
Una volta firmato l’atto di acquisto, con il quale Inter e Milan versano anche la prima rata del prezzo, 73 milioni sui 197 complessivi, parte un lungo iter procedurale che prevede altri passaggi a Palazzo Marino. Per arrivare all’approvazione complessiva del pacchetto, infatti, si procede per step e per blocchi di intervento. Partiamo dallo stadio in sé: la procedura semplificata dettata dalla Legge Stadi prevede una conferenza dei Servizi decisoria (o più conferenze) a cui partecipano tutti gli enti coinvolti, dal Comune alla Regione, che approva il Piano di fattibilità tecnico economica confezionato dalle squadre entro un anno dalla sua presentazione. Insieme al Piano di fattibilità – che i club hanno già anticipato al Comune a marzo quando hanno inviato la proposta di acquisto dello stadio - dovrà essere presentato anche un Piano attuativo, cioè un progetto particolareggiato di come diventeranno le aree intorno al nuovo impianto, tra parco e zone costruite. Il Piano attuativo dovrà poi essere approvato dalla giunta che potrebbe affidare al Consiglio comunale la sottoscrizione di alcune linee di indirizzo sulla riqualificazione del quartiere e sull’interesse pubblico.
"Un antipasto di cosa i consiglieri comunali potrebbero chiedere è uscito dal documento votato mercoledì sera dalla Direzione del Pd: i soldi della vendita dovranno essere destinati alla riapertura delle piscine comunali, alle case popolari del Comune sparse in tutta la città, alla riqualificazione del quartiere San Siro. Nel frattempo, gli architetti ingaggiati da nerazzurri e rossoneri che firmeranno il nuovo San Siro, Norman Foster e David Manica, dovranno mettere a punto il progetto: Palazzo Marino, prima dei disegni definitivi, chiederà di poter vedere qualche schizzo, qualche ipotesi di realizzazione. La prima fase di costruzione sarà avviata a partire dal 2027: si inizia con la realizzazione del nuovo tunnel Patroclo, del nuovo stadio, del relativo podio di accesso e di tutti gli spazi accessori indispensabili al suo funzionamento. Durante il cantiere dovranno essere garantiti un percorso sostitutivo per l’attuale sottopasso che sarà demolito e i percorsi pedonali per l’accedere al Meazza. Questa fase dovrebbe chiudersi entro al fine del 2030. Intanto, nel 2028 sarà avviato l’iter di approvazione del Piano attuativo. Dopo l’ok al Piano e con il nuovo San Siro da 71.500 posti pronto, a partire dal 2031 partiranno i lavori di parziale demolizione della Scala del calcio (di cui resterà meno del 10 per cento). Tra il 2032 e il 2035 partirà il percorso di rifunzionalizzazione dell’area dove oggi sorge il Meazza, con la realizzazione del parco e delle volumetrie (hotel, centro commerciale e via dicendo). Il percorso è diviso in fasi: se non si completa la fase in corso non si può passare a quella successiva", chiude Repubblica.
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