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A Bergamo come a Pisa, feeling Pio-Lautaro: Chivu ora ha questa forte tentazione
La coppia che non ti aspetti ma funziona a meraviglia. È quella composta da Lautaro Martinez e Pio Esposito, ancora una volta decisivo dalla panchina. A Bergamo come a Pisa, ecco il focus della Gazzetta dello Sport sul baby centravanti dell'Inter e in generale sul feeling tra i due in campo.
"Il Toro e braccio di ferro. Simboli, muscoli, esultanze e una nuova simbiosi lì davanti. Non ha niente della vecchia LuLa e non ha nemmeno i contorni della ThuLa , ma questa PiLa – tanto per restare in scia – a Bergamo è diventata un’interessante conferma del trasformismo (efficace) dell’attacco dell’Inter. In quel reparto Chivu ha detto di avere quattro giocatori «straordinari» e conferma a tutti fiducia e minuti con quel valzer di coppie che ha inaugurato da inizio stagione e che è risorsa e insieme garanzia di imprevedibilità. Lautaro segna con tutti ma tre dei suoi 13 gol realizzati fin qui sono stati propiziati dal ragazzone col numero 94 sulle spalle. Pisa e Atalanta in campionato, Saint-Gilloise in Champions. In A, Pio ha sempre il ruolo di subentrante, l’argentino è la certezza che macina chilometri e palloni dal primo minuto. Questione di gerarchie (ma occhio a questo Esposito che può insidiare Thuram col Bologna) e di rotazioni che comunque premiano le scelte di un Chivu che adesso si gode questa PiLa , sinergia che in campionato si accende a gara in corso e toglie l’Inter dall’impasse.
L’intesa Lautaro-Pio in campo è un prolungamento della stima reciproca che alimenta il loro rapporto fuori. Dopo la vittoria sull’Atalanta, Lautaro ha assicurato al compagno di reparto 20enne che può concedersi il lusso di sbagliare; Pio ha ammesso di pensare soltanto a fare la cosa giusta. Sempre. Come a Bergamo, quando è bastato toccasse il suo primo pallone per impacchettare la rete della vittoria.
L’argentino ha detto che quel gol è stato un regalo per gli interisti ma in realtà sotto l’albero tutti loro hanno trovato ben altro. Un pezzo raro, uno specialista degli assist per il capitano: nessun altro attaccante è stato così generoso. Thuram è a zero, Bonny l’ha mandato in rete solo in un’occasione. I numeri del tandem italo-argentino sono una delle scoperte più interessanti della stagione: 13 partite giocate insieme, 442 i minuti condivisi, 3 gol segnati di concerto e media di una rete ogni 147 minuti con il 10 e il 94 in campo.
In questo quadro nerazzurro, pensieri azzurri germogliano come se fosse primavera e d’altronde sarà proprio quella la stagione dei playoff mondiali. Il bell’impatto e l’assist di Pio a Bergamo, stadio che il 26 marzo ospiterà la semifinale degli spareggi qualificazione dell’Italia contro l’Irlanda del Nord, fanno volare il pensiero a quell’appuntamento da dentro o fuori che nelle ultime due occasioni è finito con un incubo.
Ci pensano gli interisti, chi tiene all’Italia del calcio ma anche Lautaro: «Pio è un ragazzo che lavora, ha voglia di imparare e fare bene. Questo fa parte del suo percorso di crescita. Dobbiamo farlo stare tranquillo, deve sbagliare come abbiamo fatto tutti noi alla sua età. Dovete lasciarlo stare perché è giovane, ci darà grandi soddisfazioni: a noi, principalmente, poi alla Nazionale italiana, che è importante per tutti voi». Gattuso concorderà", si legge.
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