L’Inter ha dimostrato di possedere un impianto molto solido, poi si può alzare o abbassare il baricentro della squadra, ma l’importante è avere una forza di base che fa stare in piedi tutta l’architettura. Dopo il pareggio del Bayern ci saremmo potuti aspettare una difesa del pareggio, e invece ho visto i nerazzurri lanciarsi in avanti e costruire l’azione del secondo gol. Questo significa che ai giocatori dell’Inter non manca il coraggio e non mancano neppure le idee. Il trionfo in Champions League, soprattutto dopo questo successo che fa aumentare l’autostima a tutto l’ambiente, adesso è possibile: magari si deve cercare di proporre qualcosa di più a livello di gioco, ma sono convinto che, su questo aspetto, Simone Inzaghi lavorerà nei prossimi giorni. In vista del ritorno a San Siro il vantaggio accumulato è notevole: ai nerazzurri andranno bene due risultati su tre, mica male.
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E a testimoniare il fatto che si tratta di un periodo emozionante per i nerazzurri ci sono anche gli altri due obiettivi stagionali per i quali l’Inter è ancora in corsa. In primis, ovviamente, c’è il campionato. Il pareggio a Parma, subito in rimonta dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 2-0, aveva fatto suonare qualche campanello d’allarme. Come sempre, quando accadono queste situazioni, nel tritacarne delle critiche finiscono le scelte dell’allenatore. Io, che considero Simone Inzaghi un bravo tecnico che si è molto evoluto negli ultimi anni, ritengo che il calo nella ripresa disputata al Tardini sia figlio dell’impegno di Champions a Monaco di Baviera. Me ne intendo abbastanza di partite ravvicinate e so quanto i giocatori possano esserne influenzati, sia dal punto di vista atletico sia dal punto di vista psicologico. Non si riesce a mantenere un’elevata concentrazione, anche se sarebbe necessario farlo, perché la testa dell’uomo può pensare a una sola cosa per volta. Normale, quindi, quando ci si batte su più fronti, dover concedere qualcosa all’attenzione.
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