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In ogni caso il Napoli, con il pareggio di Bologna, non si è avvicinato più di tanto: i punti di distacco, a favore dei nerazzurri, sono sempre tre e mi pare un buon margine per affrontare la volata finale. Inutile, a mio avviso, guardare al calendario dell’Inter e del Napoli per capire dove, come e quando le due possono perdere o guadagnare punti. Lo dico perché, al tramonto di ogni campionato, la differenza non la si fa basandosi sulle qualità tecniche, ma si punta moltissimo sull’aspetto atletico e nervoso. Può capitare di vincere una partita difficilissima contro una diretta concorrente e poi di crollare in uno scontro con una squadra che, sulla carta, è considerata debole. La storia della Serie A è piena di questi episodi, e per questa ragione considero le tabelle un esercizio abbastanza fine a se stesso. Inoltre il Napoli non mi pare che sia nel suo momento migliore: la squadra di Antonio Conte sta facendo un piccolo miracolo, perché è stata assemblata nell’estate scorsa, veniva da una stagione negativa ed è subito stata capace di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda del suo allenatore e di arrampicarsi fino al vertice della classifica.

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